Le scuse del gestore di Malga Pramosio: quando la pezza è peggio del buco. Intanto il sindaco di Paluzza respinge le scuse e invita Liliana Segre alle commemorazioni dell’eccidio

Marino Screm, gestore di malga Pramosio probabilmente su consiglio dell’avvocato ha scritto una lettera di suo pugno per porgere le sue scuse per il post che evidentemente non immaginava potesse richiamare l’attenzione anche delle istituzioni e che considerava solo uno sfogo ‘politico’ personale. Insomma per dirla chiara il leone da tastiera se l’è fatta addosso e anziché chiudersi nel silenzio prova  a metterci una pezza, che come spesso accade rischia di essere peggio del buco. Se infatti le su scuse potrebbero forse avere qualche effetto su un eventuale giudizio della legge, non così è certamente per quello morale, anche perchè traspare chiara più che altro la sua preoccupazione per la delicata posizione della concessione che lo vede titolare del bene pubblico di Malga Pramosio.

Scrive Screm:
“Ci sono dei fatti per i quali non si può far altro che scusarsi, fermamente senza se e senza ma. Mi scuso, dunque, con la Senatrice a vita Liliana Segre per le inqualificabili parole nel post, naturalmente attribuibili a titolo personale: la società gestore della Malga Pramosio nulla c’entra in questo fatto. Bisogna imparare a nutrire profondo rispetto del dolore e delle insanabili ferite che ciascuno ma in particolare chiunque abbia vissuto quelle esperienze che la Senatrice a vita ha provato, porta dentro di sé. I commenti al post hanno fatto emergere invece quanto potesse essere drammaticamente strumentalizzato il mio intervento di biasimo sugli stipendi dei parlamentari – a fronte del clima politico di grave incertezza in un momento così delicato – che ha, mio malgrado, determinato un assolutamente non voluto accostamento tra il dolore (da rispettare!) e il denaro”.
Un paio di considerazione vanno certamente fatte, la prima, chiarissima è la preoccupazione come già accennato, di avere ripercussioni sulla gestione del bene pubblico che gli è stato affidato e che certamente non può rappresentare visto che non si tratta di uno semplice stabile, ma anche per la sua collocazione in uno dei luoghi dove si perpetrò strage nazifascista,  di un simbolo che a questo punto la sua semplice presenza infanga. La seconda è che finge di non capire che la censura non è tanto, o meglio, non è solo sulla questione “stipendi dei parlamentari” ma sulla frase che “arricchiva” il post, quel “per una firma” con corollario di frasetta in friulano la cui traduzione recitava “questa cotenna di maiale non va bene nemmeno insieme ai crauti”. Difficile pensare che la mente fine che ha partorito tale sottile sonetto non sia in grado di capire che è quello il focus della questione e non il riferimento al denaro. Denaro che invece è certamente la preoccupazione dello Screm al cui pentimento non crediamo, come difficilmente può credere qualsiasi persona in buona fede. Detto questo, se non lo farà la Regione, togliendo o non rinnovando la concessione, c’è da invitare i frequentatori di quel rifugio, a pandemia terminata, a cancellarlo dalla mappa dei luoghi da frequentare. Del resto una risposta al “pentimento dello Screm arriva proprio dal Comune di Paluzza. In  una nota il sindaco Massimo Mentil ha fatto sapere che inviterà Liliana Segre alle commemorazioni dell’eccidio di Malga Pramosio a luglio, ma esprime anche parole durissime contro l’ineffabile gestore della malga: “È davvero vergognoso che da un luogo che ha vissuto da vicino il dramma del nazifascismo si rivolgano tali parole nei confronti di Liliana Segre, donna che porta su di sé tutta la tragedia della brutalità dell’uomo”. “Il Comune di Paluzza, onora annualmente i caduti del nazifascismo in occasione dell’anniversario dell’eccidio proprio di Malga Pramosio e la sua piazza principale, Piazza XXI-XXII luglio, commemora nel suo nome quelle vicende – affermano dall’amministrazione. Questi sono i valori che questa comunità porta con sé, contrari alla violenza e all’oppressioni che, anche se espressa verbalmente, rimane atto di viltà. E non basta un messaggio di scuse a cancellare tutto”. “Nel primo Consiglio Comunale utile – concludono Mentil e Di Ronco rappresentante  della maggioranza – presenteremo una mozione di condanna alle parole di violenza che abbiamo letto e di vicinanza alla Senatrice Segre, che inviteremo, nel prossimo luglio, a partecipare alle commemorazioni dell’eccidio di Malga Pramosio e della Valle del But”.