Le strutture sanitarie private accreditate aprono alla Regione: “Pronti a congelare il ricorso al Tar ed a riattivare le prenotazioni”

Difficile valutare se sia stato un preordinato “gioco delle parti” per dare aiutino all’assessore Riccardi, da sempre criticato per la sua benevolenza con il sistema sanitario privato, o una reale frizione, comunque le associazioni di categoria delle Strutture sanitarie private accreditate regionali (Aiop, Anisap e Assosalute) hanno virato con un contrordine netto e ora sono  sono disponibili a lavorare a fianco alla Regione e a riattivare al momento le prenotazioni sospese. Insomma per fortuna, o pe pianificata strategia,  la protesta è durata lo spazio di un weekend. Come è noto martedì scorso, 25 febbraio, infatti, le Associazioni di categoria del privato accreditato regionale avevano depositato il ricorso al Tar regionale contro alcune delle nuove tariffe sanitarie in vigore dal 29 dicembre scorso e avevano unitariamente deciso di sospendere, a partire da sabato primo marzo, le prenotazioni in regime di convenzione con il SSR (servizio sanitario regionale) delle prestazioni che sono state oggetto di una drastica diminuzione del rimborso (come RX, TC, Risonanza Magnetica, riabilitazione, ecc). Tali nuove tariffe, infatti avevano spiegato, ferme da 20 anni e caratterizzate da una riduzione del rimborso compresa tra il 20% ed il 60% con il recepimento del nuovo tariffario, rendono insostenibili i costi di erogazione. Poi la svolta di oggi, “l’amministrazione regionale ha manifestato la volontà di proseguire fattivamente un tavolo di lavoro, già convocato per venerdì prossimo, per trovare una soluzione alle criticità del nuovo tariffario che impatta su numerose prestazioni sanitarie”. Così spiegano in una nota   Aiop, Anisap e Assosalute, dopo l’incontro avvenuto durante il fine settimana tra i vertici regionali le associazioni hanno deciso di sospendere temporaneamente il deposito dell’istanza per la fissazione dell’udienza al Tar, senza la quale il ricorso non può essere deciso. Inoltre, hanno deciso di riaprire le prenotazioni, certi che la Regione troverà metodi e soluzioni per lavorare insieme e risolvere le numerose criticità. In sostanza devono essere state date garanzie economiche precise anche se resta la considerazione che comunque sia andata la vicenda la sanità del Fvg si dimostra un disastro gestionale senza precedenti.  “La priorità – hanno sottolineato nella nota i rappresentanti delle tre associazioni – è salvaguardare la continuità del servizio e la salute dei cittadini. Avere un tavolo di lavoro significa poter contare su uno spazio di confronto reale, fattivo e costante dove si lavora a concretamente per arrivare a soluzioni condivise e sostenibili. Vanno ascoltati soprattutto i timori delle strutture sanitarie mono o bi-specialistiche: basti pensare, per esempio, alle cliniche che fanno esclusivamente radiologia o riabilitazione, le specialità più coinvolte dall’abbassamento delle tariffe, che si trovano in un momento di grandissima difficoltà. Nell’ultima settimana, i pazienti e gli utenti hanno chiamato allarmati i nostri centralini e hanno inondato di commenti, richieste e dubbi i nostri siti web e i profili social: il nostro impegno è per loro e, naturalmente, per tutta la forza lavoro coinvolta”.

Alla Regione le strutture private accreditate chiedono anche di definire, possibilmente entro la fine di marzo, il nuovo accordo triennale regionale per avere una prospettiva unitaria del proprio ruolo all’interno della programmazione regionale.

“I cittadini e i loro bisogni stanno davanti a tutto, ma bisogna dire loro tutta la verità”. Il presidente di Assosalute Riccobon risponde all’Assessore Riccardi