Legambiente: mancate risposte della Slovenia sul rischio sismico della centrale di Krško non possono giustificare il raddoppio della centrale
I Circoli di Legambiente di Gorizia e Trieste seguono con apprensione le notizie circa l’approvazione da parte del Parlamento sloveno del progetto di costruzione di una nuova centrale nucleare a Krško, in prossimità della vecchia centrale nucleare entrata in funzione nel 1983 e per la quale si è già deciso un prolungamento della vita utile fino al 2043. L’area di Krško è caratterizzata da un elevato rischio sismico: la presenza dei due impianti nucleari e delle relative scorie, per le quali non è ancora stata individuata una collocazione definitiva, rappresenta un potenziale grave pericolo destinato a incombere per i prossimi decenni sui residenti in Slovenia e nelle regioni limitrofe in Italia, Austria e Croazia. La Commissione Europea ha già evidenziato la scarsa ambizione del Piano Nazionale Energia e Clima presentato dalla Slovenia sul fronte dell’uso delle energie rinnovabili, che rappresenterebbero un’alternativa valida, sicura e ormai competitiva anche in termini di costo rispetto al nucleare per decarbonizzare il sistema energetico. Auspichiamo fortemente un cambio di rotta e un’evoluzione delle politiche energetiche slovene che dia maggiore spazio a queste fonti, decisamente più sicure e sostenibili nel medio e lungo periodo.