Lella Costa mette in scena l’ultimo monologo di Franca Valeri. Unica data in Fvg al Cinecity di Lignano Sabbiadoro
La vedova Socrate è l’ultimo monologo scritto e interpretato da Franca Valeri. Andato in scena la prima volta nel 2003, il lavoro è liberamente ispirato a La morte di Socrate di Friedrich Dürrenmatt. Nel 2019 Franca Valeri “regalò” questo testo a Lella Costa chiedendole di riportarlo sul palco. Il progetto produttivo – firmato dal Centro Teatrale Bresciano e da Mismaonda e diretto da Stefania Bonfadelli – si completò nell’estate del 2020, l’estate in cui Franca Valeri compì cento anni e pochi giorni dopo ci lasciò. La tournée dello spettacolo, fermata più volte a causa della pandemia, arriva finalmente anche nel Circuito ERT per una data venerdì 21 gennaio alle 20.45 al Cinecity di Lignano Sabbiadoro. Il monologo si svolge nella bottega di antiquariato di Santippe, la moglie di Socrate, tramandata dagli storici come una delle donne più insopportabili dell’antichità. «Mi incuriosiva l’idea di sfatare questa leggenda che Santippe fosse solo una specie di bisbetica – spiegava Franca Valeri – Io ne faccio una moglie come tante, con una vita quotidiana piena di alti e bassi, una donna intelligente che del marito vede anche tanti difetti. Nel testo di Dürrenmatt c’è poco di Santippe, per questo, per conoscerla meglio, ho preso informazioni su Socrate e ho letto i Dialoghi di Platone. Mi sono fatta l’idea di una donna forte, che ha vissuto accanto a un uomo per noi straordinario ma che per lei era semplicemente un marito e per giunta noioso». Nella irridente ed umoristica rilettura di Franca Valeri, Santippe finalmente può dire la sua su tutto quello che è stato il suo matrimonio e su quello che le hanno fatto passare gli amici di Socrate, da Aristofane e Alcibiade; una masnada di buoni a nulla, tra i quali primeggia Platone, che è il bersaglio polemico preferito della irrefrenabile vedova. Santippe decide di scrivere lei stessa un dialogo con protagoniste le donne; neanche la vedovanza le toglie, infatti, il diritto di emanare un giudizio onesto sul comportamento dei mariti, degli uomini in generale. Non serve, sostiene, indagare sulla vera natura del proprio uomo, basta accettarlo così com’è da vivo e da morto; d’altronde, «la morte di un marito è un così grande dolore che nessuna donna ci rinuncerebbe».
Maggiori informazioni al sito www.ertfvg.it e contattando il Cinecity di Lignano (da lunedì a venerdì ore 17-20, sabato e domenica ore 13-21 t. 334 1058083 | cinecitylignano@gmail.com). Biglietti online anche sul circuito Vivaticket.