L’Italia crede nell’UE? Il rapporto nazionale di Eurobarometro dice di si
Ovviamente il rapporto di “Eurobarometro” ha la validità relativa come tutte le statistiche. Comunque prendendolo come dato tendenziale possiamo dire che gli italiani vogliono che più decisioni vengano prese al livello dell’Unione europea. La maggioranza degli italiani è ottimista sul futuro dell’Ue e ritiene che l’Italia sia presa in giusta considerazione a Bruxelles , almeno prima che la vicenda Mes ricacciasse il Paese nella marginalità. Situazione internazionale e inflazione comunque sono i due principali problemi che gli italiani pensano l’Ue debba affrontare in questa fase. Nella lista delle priorità seguono economia e immigrazione. Sono alcuni dei dati emersi dal Rapporto Nazionale Italia dell’Eurobarometro, condotto da nel periodo tra il 23 ottobre e il 3 novembre 2023 su un campione di 1.024 cittadini. Dal rapporto emerge anche che gli italiani sono fortemente favorevoli a una politica estera comune europea e vedono nell’Ue un’ancora di stabilità in un mondo in trambusto. Il 54% ritiene che la voce dell’Ue conti nel mondo, la percentuale più bassa tra i paesi Ue. Gli italiani continuano ad approvare le misure prese dall’Unione europea in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, che è percepita come una minaccia alla sicurezza europea. Il 61% è anche favorevole all’inclusione dell’Ucraina tra i paesi candidati all’adesione all’Ue. Il contesto internazionale favorisce il forte sostegno degli italiani a una politica di difesa comune europea. Tre quarti degli intervistati chiedono più cooperazione in materia di sicurezza e maggiore coordinamento nell’acquisto di armi a livello Ue. È netta la richiesta di massicci investimenti europei a sostegno delle energie rinnovabili, che sono ritenute importanti anche per abbassare il costo dell’energia e per rafforzare la sicurezza europea in quanto ridurrebbero la dipendenza dagli idrocarburi russi. Una politica europea sul tema delle migrazioni trova un ampio favore tra gli italiani che chiedono il rafforzamento delle frontiere esterne dell’Unione e una politica comune per i richiedenti asilo. Due italiani su tre considerano efficace per il rilancio dell’economia il piano europeo per gli investimenti e tre quarti degli intervistati sono favorevoli all’uso di fondi pubblici per stimolare investimenti privati. La maggioranza degli italiani esprime un giudizio negativo sull’economia nazionale e, seppur in minor misura, su quella europea. E tuttavia, la maggior parte del campione si dice soddisfatto della propria situazione economica. Il 72% degli intervistati italiani si dichiara favorevole all’euro e i soddisfatti sono l’81% tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 24 anni.