M5s Fvg conferma: “Rilievi su legge omnibus già comunicati, Fedriga fa campagna elettorale”

I portavoce nazionali e regionali del MoVimento 5 Stelle, a commento delle dichiarazioni del Governatore leghista Fedriga, sottolineano la valenza tecnica e non politica dell’impugnazione dell’Omnibus. Sut e De Carlo: “Atto dovuto, Fedriga avvertito prima che Salvini staccasse la spina”. I consiglieri regionali M5S: “Legittimate nostre perplessità, basta legiferare attraverso emendamenti in Aula”

Trieste, 6 settembre 2019 – “Ma quale matrimonio dell’immigrazione selvaggia, la Regione Fvg era stata già avvisata di una possibile impugnativa per incostituzionalità della legge regionale 9/2019, prima ancora dell’insediamento del nuovo Governo”. Questa la risposta dei deputati pentastellati Luca Sut e Sabrina De Carlo, a seguito delle reazioni scaturite dalla decisione del CdM di impugnare alcuni passaggi della legge Omnibus che, già lo scorso mese, aveva avuto eco fuori dai confini regionali.

“L’avviso dei legislativi ministeriali, di cui abbiamo traccia da fine luglio – riprendono i portavoce M5S – era giunto tempo addietro sulla scrivania del Governatore Fedriga che, non solo non è intervenuto nella direzione indicata dai tecnici, ma coglie l’occasione per strumentalizzare un’iniziativa governativa che vede le sue premesse nell’Esecutivo gialloverde, quello di cui anche la Lega faceva parte prima che il suo leader Salvini staccasse la spina per una sete, autodistruttiva, di potere. Vorrei ricordare a Fedriga – aggiungono Sut e De Carlo – che Autonomia non significa calpestare la Costituzione, non solo in materia di Immigrazione e Lavoro, ma anche di Sanità e Ambiente. Non è questa la Regione che vorremmo – concludono, osservando che “una Regione che oltrepassa le sue competenze in barba al dettato Costituzionale e, per giunta, gridando al complotto di fronte a un atto dovuto da parte degli uffici tecnici di un Governo, non è il FVG che rappresentiamo”.

“Già in Consiglio avevamo sollevato perplessità su alcuni articoli di questa norma, dubbi rivelatisi poi fondati – dichiarano i portavoce regionali Mauro Capozzella, Ilaria Dal Zovo, Cristian Sergo e Andrea Ussai che aggiungono: “L’impugnazione che ne è seguita ha dunque legittimato le nostre perplessità – chiosano i consiglieri, osservando che “fino a quando si continuerà a legiferare attraverso emendamenti in Aula, è probabile che si continui a elaborare norme passibili di impugnazione per eccedenza delle competenze regionali. “I rilievi – osservano i Portavoce – giungevano in tempi non sospetti, quando ancora la Lega era al Governo. Per questo, è quantomai inopportuno usare l’impugnativa come strumento di una campagna elettorale che sembra non finire mai”. In una seconda nota il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai precisa

“Lo abbiamo detto fin dal primo momento e ora l’impugnazione da parte del Governo ci dà ragione. La norma riguardante la riconversione delle strutture ospedaliere che spazi di osservazione a disposizione della funzione di emergenza-urgenza nei punti di primo intervento è incostituzionale”. Tra le numerose previsioni normative impugnate dal Governo, infatti, c’è anche il comma 3 dell’articolo 74 della legge 9/2019 (la seconda “omnibus”). Secondo l’esecutivo, infatti, la norma in questione non è in linea con il Decreto ministeriale 70/2015, secondo cui “nei punti di primo intervento non è prevista l’osservazione breve del paziente” a seguito di riconversione di un ospedale, andando inoltre a intervenire in materia di livelli essenziali di prestazioni e di tutela della salute, di competenza statale.

“La Giunta non ci dica che non li avevamo avvertiti – aggiunge Ussai – visto che già durante la discussione in aula dell’emendamento avevamo sollevato la questione: a giugno infatti sottolineavamo come l’ospedale per acuti rimanesse riconvertito e attribuire al Punto di primo intervento spazi di osservazione fosse un contentino che rischiava l’impugnazione e manteneva uno stato di confusione di cui la nostra sanità non ha bisogno. D’altro canto questi sono gli effetti di un’azione legislativa raffazzonata e superficiale, portata avanti a suon di ‘omnibus’ e di norme presentate in fretta e furia, scavalcando un adeguato confronto in Commissione”.