M5s Fvg: “Necessaria pianificazione dei parchi fotovoltaici”
“Siamo contrari al perdurare della deregulation che permette di realizzare parchi fotovoltaici a chiunque abbia la disponibilità di un terreno, in tutto o in parte agricolo”. Lo sottolineano i consiglieri regionali del MoVimento 5 Stelle, Ilaria Dal Zovo e Cristian Sergo, che sono intervenuti in materia durante il dibattito sul disegno di legge omnibus in Commissione. “Come ricordato in più occasioni, in regione nell’ultimo anno sono pervenute 13 richieste di autorizzazione, di queste dieci hanno già avuto il parere favorevole e sulle altre si attende quella che sembra un inevitabile parere positivo della commissione tecnica VIA regionale”.
“Sul tema dobbiamo essere chiari, il fotovoltaico va assolutamente incentivato e i parchi sono uno dei mezzi necessari per avviare la vera transizione ecologica e lasciarci alle spalle sia le fonti rinnovabili sia i richiami delle sirene nucleari che spesso ammaliano anche i vertici della politica regionale – continuano Sergo e Dal Zovo -. Come ribadiamo dal 2013, il Friuli Venezia Giulia è autosufficiente dal punto di vista energetico, dimostrazione ne è il fatto che in questi giorni è stata chiusa la centrale nucleare di Krsko per il cambio del combustibile e nessun cittadino o impresa ha dovuto soffrire interruzioni di linea”.
“Questa non necessità momentanea ci permette di approvare una legge (definirla moratoria può spaventare qualcuno) che blocchi la trasformazione di suoli agricoli, continuando la produzione di energia fotovoltaica anche autorizzando parchi su terreni ormai compromessi. Per anni ci siamo battuti per una regione a consumo di suolo zero – rimarcano i consiglieri – e non possiamo accettare che negli ultimi 12 mesi siano stati trasformati almeno 57 ettari di terreno agricolo, a cui andrebbero aggiunti anche i terreni diversamente catastati, ma che di fatto vengono coltivati per mancanza di attività produttive insediate”.
“Il Governo Conte ha messo un freno alla questione, togliendo gli incentivi per i parchi insediati sui terreni agricoli, adesso le Regioni dovrebbero individuare le aree e i terreni ritenuti non idonei– concludono Dal Zovo e Sergo -. Al momento è previsto il divieto nei soli siti di interesse comunitario, basterebbe allargarlo ad altre zone per regolamentare il settore, prima che le nostre campagne nel giro di pochi anni siano oggetto di trasformazioni irrimediabili. Sarebbe il fallimento per il mondo agricolo e l’abbandono di ogni velleità di puntare sulle eccellenze enogastronomiche, ammettendo che un pannello fotovoltaico sia più redditizio. Questo sarà vero per i proponenti, non può certo esser accettato dalla società che immaginiamo nel prossimo futuro”.