M5s: Giovani e lavoro, spot giunta by Rosolen non basta, serve legge organica

Giovani e lavoro, allarme “rosso” in regione e interventi spot non aiutano a prospettive future: non si deve dimenticare un aspetto importantissimo e determinante per il futuro socio-economico della nostra regione, ossia dare una aspettativa di crescita lavorativa per i nostri giovani su base programmatica e organica. Ad affermarlo Mauro Capozzella secondo cui bastano alcuni dati: dal Duemila ad oggi il Fvg ha perso i suoi giovani migliori e ogni anno se ne vanno laureati che valgono 400 milioni di euro. Un dato che deve preoccupare le istituzioni regionali e la politica e che può trovare una soluzione. Occorre infatti reagire a questa drammatica emorragia e serve un cambio di passo, coraggioso con un forte investimento economico che porti ad una inversione di tendenza a 360 gradi. Serve puntare sui giovani talenti ed approvare al più presto una legge regionale per attrarre e trattenere ragazze e ragazzi con elevata specializzazione. Solo così potremmo garantire lavoro e sviluppo al Friuli Venezia Giulia. Vanno messe in bilancio incentivi per nuove assunzioni, percorsi di alta formazione, servizi di welfare (dagli alloggi ai nidi per i figli). Misure uniche a livello nazionale perché i giovani sono essenziali per costruire una regione e una società innovativa e coesa. Serve, quindi, un progetto che coinvolga l’intero sistema regionale per raggiungere un obiettivo comune e condiviso, che passa anche per il rientro dall’estero dei cosiddetti ‘cervelli in fuga’. In Friuli Venezia Giulia esistono centri di altissima specializzazione di ricerca e innovazione che devono essere i soggetti principali per un vero e proprio “piano Marshall” con una base di investimento di almeno 150 milioni di euro per nuove assunzioni. Occorre scrivere un nuova legge regionale per attrarre e trattenere giovani talenti: persone a elevata specializzazione che qui possono trovare un lavoro, un proprio spazio professionale o di ricerca, o intraprendere un percorso di ulteriore, alta formazione. Lo stesso potranno fare i cosiddetti ‘cervelli in fuga’, per un possibile rientro dall’estero.
Giovani che, oggi più che mai, possono trovare nuove opportunità nell’innovazione, università e del sistema produttivo. La legge dovrà portare ad agevolazioni tangibili alle imprese che assumono giovani che rientrano dall’estero o interessati a lavorare o fare ricerca in regione; avviare percorsi formativi personalizzati; percorsi di specializzazione e qualificazione attraverso una rete di master in strutture e scuole di alta formazione; oltre a ciò vanno varate politiche attive con pacchetti di servizi di welfare (nidi, scuole, alloggi, conciliazione dei tempi di vita e lavoro, agevolazioni per affitti ed alloggi, facilitazioni di trasporto e mobilità; bonus per assunzioni con aiuti alle imprese, etc.) per i giovani e le loro famiglie. Attrarre in regione giovani talenti e fare restare qui quelli che già ci sono deve essere l’obbiettivo della Regione che rischia di arrivare nei prossimi anni a traguardi di invecchiamento della sua popolazione senza nessun nuovo ricambio e questo porta a economia a crescita zero, investimenti nulli e scenari di crisi economica elevata con altissimi costi sanitari. Un progetto concreto è puntare a diventare un hub europeo dell’Alta Tecnologia e dell’Alta Formazione con uno stretto collegamento fra Atenei e sistema delle imprese. Il territorio dovrà offrire una ulteriore buona qualità di vita ed esprimere eccellenze uniche nel genere. E’ una scommessa che la politica regionale deve affrontare senza azioni da “pezzuole calde” del momento che non hanno nessuna strategia programmatica. Dobbiamo scommettere sull’attrattività, il trattenimento e la valorizzazione dei talenti per supportare le nostre filiere, manifatture e comparti d’eccellenza. Il futuro deve essere qui. Si deve quindi mettere mano al più presto a una legge che punti a dare un futuro ai nostri giovani. Dovrà essere un impegno condiviso di più soggetti: istituzioni pubbliche ed Enti locali, Università e centri di ricerca, sistema delle imprese, delle professioni e organizzazioni sindacali, Fondazioni e Camere di Commercio. Anche attraverso accordi di collaborazione e di partenariato con altre regioni vicine, nonché con istituzioni e network europei e internazionali. Le risorse possono essere trovate anche con Fondi europei, ma la Regione in primis dovrà essere protagonista. Partendo da subito con borse di studio in denaro e servizi gratuiti al 100% degli studenti idonei, per garantire a tutti le stesse opportunità, al di là di condizione economiche e provenienza. L’alternativa è una decrescita infelice.