Massolino (Patto-Civica): «Il tema della pesca è troppo importante per diventare terreno di propaganda politica e antieuropeista»

«Il Consiglio regionale ha perso ancora una volta l’occasione di agire dalla parte delle persone e dell’ambiente, votando una mozione della maggioranza piena di strumentalizzazioni politiche e propaganda antieuropeista, che plaude all’isolamento dell’Italia nell’area mediterranea sul tema della pesca, che a nulla serve a chi opera nel settore, a chi il pesce lo consuma, e certamente non alle generazioni future, opponendosi a una necessaria tutela ambientale». Così la consigliera regionale Giulia Massolino del Patto per l’Autonomia-Civica Fvg, intervenuta oggi in aula esprimendo contrarietà alla mozione della maggioranza che prende posizione contro il Piano europeo per la pesca proposto dalla Commissione.

«La mozione presentata è strumentale per diverse ragioni. È bene ricordare che quello a cui intende opporsi non è un regolamento, ma un piano d’azione complessivo proposto dell’Unione Europea, che intende decarbonizzare e rendere più sostenibile il settore della pesca, invitando al dialogo con tutti i portatori di interesse. Il pacchetto approvato in Commissione Europea, al quale solo il nostro Governo ha votato contro, tra molte altre azioni, prevede l’aumento delle aree marine protette al 30% dei nostri mari entro il 2030 e lo stop totale della pesca a strascico in queste aree, cosa che già avviene in Italia. Quindi, nessuno stop indiscriminato della pesca a strascico, come afferma la mozione, bensì la creazione di zone di protezione e ripopolamento, che permetteranno ai pescatori di pescare di più (all’esterno delle aree protette) e tutelare al contempo la biodiversità. Lavoriamo piuttosto insieme su piani di gestione integrata, consumo critico, filiere e distribuzione».

Il capogruppo Massimo Moretuzzo è intervenuto proponendo un ritiro della mozione per consentire una discussione seria e approfondita sulla questione della pesca in Regione, sottolineando che l’unica zona marina protetta in Friuli Venezia Giulia è quella di Miramare a Trieste e, in generale, la pesca a strascico è poco praticata. Uno degli obiettivi della discussione dovrebbe essere quello di sostenere, anche economicamente, la filiera della pesca, accompagnando chi vi lavora verso una transizione giusta e ripensando i modelli di distribuzione e di consumo.