Migranti. Capozzi (M5s): il problema di gradisca è il sovraffollamento

“Prima le fototrappole, adesso i vigilantes. Le uscite estemporanee dell’assessore Roberti in materia di immigrazione confermano sempre di più il fallimento della politica di Centrodestra in materia. La sicurezza e la funzionalità del Cara e del Cpr di Gradisca d’Isonzo, di cui abbiamo visto le carenze nel sopralluogo effettuato ieri con il deputato del Movimento 5 Stelle Alfonso Colucci, si affrontano con maggiore personale a tutti i livelli, da quello necessario a snellire le pratiche burocratiche per i richiedenti asilo, a quello fondamentale per assicurare igiene, salubrità e dignità delle persone. Roberti si limita ad affrontare il problema dei migranti con approccio ideologico e propagandistico”.

Lo sottolinea, in una nota, la consigliera regionale pentastellata, Rosaria Capozzi, all’indomani della visita ai centri di accoglienza della provincia di Gorizia e Trieste effettuata insieme al deputato Alfonso Colucci.

“Stanziare 100mila euro su operatori di sicurezza sussidiaria, può essere solo utile a migliorare la sicurezza percepita ma non risolve – continua la consigliera di Opposizione – un problema che travalica le mura del Cara e ci pone una responsabilità nei confronti del personale che opera sottorganico, con numeri che per concentrazione non garantiscono un’accoglienza dignitosa e accettabile per nessun individuo”.

“Che non ci siano problemi di sicurezza all’esterno del Cara e del Cpr lo ha riferito anche il prefetto Ricciardi. Il vero problema – si legge ancora nella nota – rimane il sovraffollamento e bisognerebbe portare i numeri della struttura a una capienza sostenibile, mentre in questo momento sono triplicati”. “La giunta Fedriga, invece di invocare la creazione di hotspot definiti inutili dallo stesso ministro Piantedosi, batta i pugni con il Governo amico – conclude Capozzi – perché riempire una struttura fatiscente, per poi alleggerire l’impatto sociale che questa può avere sulla comunità di Gradisca con la circolazione di addetti alla sicurezza, non risolve il vero problema che negli anni ha richiesto un sacrificio di non poco conto al Comune di Gradisca e alla sua comunità”.