Moretuzzo: «Serve una moratoria sulla costruzione di nuove centraline idroelettriche. La Regione fermi l’assalto ai torrenti montani»

«Serve subito una moratoria di tutte le domande di derivazione idroelettrica per fare il punto della situazione e decidere, a livello di pianificazione regionale del settore, quali interventi possono essere portati avanti una volta individuati i corsi d’acqua naturali che, per il loro pregio, vanno mantenuti integri». È la richiesta del capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, che oggi (lunedì 11 gennaio, ndr) ha presenziato alla consegna al presidente del Consiglio regionale, Piero Mauro Zanin, della petizione promossa dal Comitato popolare nato per la protezione del bacino idrografico del Fella che, con questa iniziativa che esprime contrarietà alla realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico sul fiume, sostenuta da Associazione dei Consorzi vicinali della Val Canale, Legambiente e Comitati carnici per la tutela delle acque, ha ribadito come il Canal del Ferro “non possa essere sacrificato sull’altare del profitto privato e di iniziative che, al di là di irrisorie compensazioni, non garantiscono serie ricadute economiche sul territorio, in termini di approvvigionamenti energetici puliti, di lavoro e di sicurezza idrogeologica”.
Tema particolarmente sentito come testimoniano le quattro petizioni popolari in merito, consegnate nell’arco di pochi mesi in Consiglio regionale, e che ha visto il Gruppo del Patto per l’Autonomia sempre in prima linea nel sollecitare la Giunta Fedriga a «mantenere alta l’attenzione sulla tutela dei corsi d’acqua naturali della regione, già impoveriti per gli effetti di una pessima gestione del settore idroelettrico tutta a favore di aziende private, a scapito delle comunità locali». Contro la costruzione di una centrale sul Fella, il Patto per l’Autonomia – condividendo la battaglia del Comitato popolare – si era già espresso più volte anche in Aula con tre interrogazioni. «Dopo il Fella, è la volta del Degano sul quale incombono due progetti di microcentraline – evidenzia Moretuzzo –. È ora che la Regione prenda una posizione definitiva contro l’assalto ai torrenti montani, bene comune che va assolutamente difeso e valorizzato senza ulteriori tentennamenti».