Morire di “protocolli”: emergono alcune scomode verità sul fallito soccorso ai tre giovani travolti dal Natisone

Dopo il ritrovamento dell’ultimo corpo, quello di Cristian Molnar, si può dirsi conclusa l’operazione di soccorso e recupero delle salme dei giovani inghiottiti dalla furia delle acque del fiume Natisone. Resta aperta l’inchiesta giudiziaria per stabilire se vi sono responsabilità nel mancato salvataggio dei tre giovani. Resta aperta anche la parte  politica o meglio quella relativa al sistema di allarme e soccorso in capo alle centrali Nue 112 e Sores. Di questo si occupa oggi una interrogazione del consigliere regionale di Open Sinistra Furio Honsell che in una nota afferma: “La tragedia del Natisone ha richiamato l’attenzione sui protocolli in uso presso le Centrali NUE 112 (numero unico emergenza) e SORES di Palmanova. L’assessore alla Salute e alla Protezione Civile Riccardi aveva dichiarato alla stampa che gli operatori del NUE112 seguendo il protocollo hanno fatto il loro lavoro nella correttezza delle attività. Nessuno mette in dubbio che gli operatori abbiano seguito i protocolli, come nessuno dubita della professionalità e generosità dimostrata dai soccorritori sul campo, fino all’eroismo del pompiere che ha sfidato il fiume per cercare di salvare i ragazzi. Ma dopo quanto accaduto sembra doverosa una riflessione sui protocolli, per capire se devono essere modificati o incrementati, così da cercare di impedire il ripetersi di simili tragedie”.  Ovviamente è sulle “procedure” che andrà posta massima attenzione perchè episodi del genere non debbano più a ripetersi, Honsell sottolinea in particolare “l’esigenza di creare procedure operative condivise tra le Centrali NUE 112 – SORES di Palmanova e quelle dei Vigili del fuoco, anche per meglio regolamentare il soccorso tecnico urgente, che è sì di competenza dei Vigili del fuoco, ma è anche compreso tra le attività dell’Elisoccorso regionale”. Nella sua nota il consigliere ricostruisce la filiera degli avvenimenti: ” Bisogna qui ricordare, spiega Honsell,  che il NUE 112 aveva girato la prima chiamata, registrata alle 13.29, ai Vigili del fuoco, seguendo il protocollo, in quanto – come dichiarato dall’assessore Riccardi – non aveva una caratteristica sanitaria, bensì di misura tecnica urgente. Gli automezzi dei Vigili del fuoco partiti da Udine erano arrivati sul target in circa 20 minuti, mentre l’elicottero dei Vigili del fuoco di base a Mestre, a 25 minuti di volo, era decollato alle 14.03 per arrivare sul fiume Natisone alle 14.28. Nel momento dell’allarme, ore 13.29, due elicotteri dell’Elisoccorso regionale erano liberi e operativi nella base di Campoformido, a 6 minuti di volo dal luogo della tragedia. Questi elicotteri vengono utilizzati non solo per il soccorso sanitario, ma anche per il soccorso tecnico come ricerca dispersi e recupero illesi in ambiente ostile.  L’elicottero regionale era stato allertato in seguito ad un’ulteriore chiamata giunta al NUE 112 alle ore 13.47 e girata alla SORES, poiché “in quel momento quella chiamata rispondeva a caratteristiche di chiamata sanitaria”, come dichiarato dall’assessore Riccardi.  L’elicottero era quindi decollato da Campoformido alle 14.08 giungendo sul target sei minuti dopo, alle 14.14, ma i ragazzi erano già stati trascinati via dalla corrente.  Quel giorno l’idrometro fluviale di Cividale aveva registrato dalle ore 11.30 un rapidissimo innalzamento del livello delle acque, arrivando ad un’onda di piena pari a 230 cm, e tali dati, insieme all’allerta gialla, alle condizioni meteo avverse, alla specifica morfologia del fiume, avrebbero forse potuto suggerire una diversa valutazione del pericolo, qualora tali informazioni fossero usufruibili in tempo reale nelle Centrali NUE 112 e SORES di Palmanova”.  E in merito anche a questo aspetto che il consigliere Honsell chiede, mediante l’interrogazione a risposta scritta, all’assessore Riccardi di verificare se gli operatori delle Centrale NUE 112 e SORES abbiano l’evidenza in tempo reale dei dati idrometrici dei corsi d’acqua regionali a maggior rischio, e qualora ciò non fosse di provvedervi urgentemente.  In conclusione afferma in estrema sintesi il consigliere d’opposizione, che alla luce delle sempre più frequenti e gravi criticità derivanti dalle modifiche climatiche in atto pare necessario assicurare una più stretta collaborazione tra tutti gli enti deputati al soccorso, anche al fine di utilizzare al meglio le risorse esistenti.