Morsolin sul disavanzo di Isontina Ambiente

In un comunicato l’ufficio comunicazione di Cristiana Mmorsolin, candidata sindaca per Monfalcone, si interviene sui problemi di ISAambiente, si legge nella nota: Congelare le tariffe mentre Isontina Ambiente affoga nel disavanzo è come continuare a lasciare suonare l’orchestra mentre il Titanic affonda. Lo diciamo da tempo: la politica deve fare la politica e i tecnici devono fare i tecnici. Quando si cerca di stressare la macchina a favore di una politica di propaganda, il rischio è che salti l’intera baracca. Oggi, davanti alla certezza contabile dei rincari, una vera “bomba rifiuti” calata nella discussione politica, la sindaca e il suo assessore alle scovazze (come ama autodefinirsi) cercano di minimizzare. Una società, i cui vertici sono stati decisi dal centro destra isontino, viene di fatto sfiduciata dalle dichiarazioni dei propri esponenti politici, che parlano di piani sbagliati. Ma se i piani e i conti non sono quelli giusti, perché Cisint e soci hanno deciso di disertare l’assemblea dove si prendevano le decisioni? Chi amministra, ha la responsabilità di agire la politica come strumento di indirizzo e le assenze sono scelte, non casualità. Certo, fa comodo dire che intanto oggi, in campagna elettorale, “congeliamo” le tariffe e ci penserà chi verrà domani, ma è il manifesto politico di chi, in assenza di visione politica, decide sulla base della convenienza del momento (elettorale). Dopo sei anni di Destra, abbiamo visto i risultati di una politica fallimentare sul tema rifiuti e differenziata. La più bassa, dopo Grado, in provincia di Gorizia. I mille cassonetti disseminati per la città, senza una visione di potenziamento della differenziata, non potevano non avere un costo, che oggi emerge, tra gli altri problemi, evidentemente strutturali. Mentre ad assessore e sindaco non resta che evitare di pronunciare la percentuale salata di rincaro che aleggia sulle teste dei cittadini. Il comune di Turriaco, proprio sul tema Tari, lo scorso anno ha restituito ai suoi cittadini 65.000 euro per tariffe già pagate. Ai Monfalconesi invece, smaltita la sbornia elettorale, toccherà tirare fuori dal freezer i rincari congelati oggi. Pensiamo che un politico responsabile non possa dire semplicemente “ci penserò domani”. È ora di cambiare.