Nasce a Piombino Metinvest Adria S.p.A. Siglato al ministero l’accordo fra l’ucraina-olandese Metinvest e l’italiana Danieli per impianto siderurgico “green”

Mentre non scemano in Friuli gli echi della sentenza con la quale il Consiglio di Stato ha stoppato la pretesa della Danieli di avere i nomi degli oltre 22000 firmatari della petizione popolare che di fatto ha provocato il blocco della realizzazione di una mega acciaieria in quel di San Giorgio di Nogaro a ridosso della laguna di Marano con pesanti ripercussioni ambientali sociali, dalla Toscana giungono significative “news”. Ribadiamo che  la sentenza costituisce un precedente positivo quanto innovativo nelle garanzie dei principi costituzionali di libertà e di democrazia che la Danieli voleva mettere in discussione. Va detto che anziché chiudersi nel silenzio che tale vicenda avrebbe dovuto suscitare accettando la sentenza, va segnalato infatti il patetico tentativo di rovesciare il senso della decisione della corte facendo credere che sarebbe ora la Danieli, bontà sua a voler chiudere il caso. Il tutto è raccontato con il connivente sostegno dei media di cui è comproprietario il gruppo di Buttrio. Ma brutta pagina di giornalismo a parte, a dimostrazione che almeno da parte nostra il sostegno alla resistenza popolare all’acciaieria fosse legato soprattutto alla collocazione geografica della stessa e non certo ad una preconcetta ostilità verso il progresso tecnologico, diamo notizia del fatto che l’impianto (che anziché in Friuli è finito in Toscana, più precisamente nell’area di Piombino) ha trovato proprio in queste ore la quadratura del cerchio. In sostanza si potrebbe dire che chiusa una porta si è aperto un portone, così la storica area dove già dimorava la storica acciaieria di Piombino (ferma da oltre 10 anni) attraverso l’accordo tra i due gruppi Metinvest e Danieli viene recuperata e diventa green. In sostanza nasce Metinvest Adria S.p.A. che, almeno nei programmi, sarà una industria siderurgica rinnovabile. In sostanza inizierebbe così un nuovo, importantissimo, capitolo per l’industria siderurgica italiana, o almeno queste sarebbero le intenzioni anche se fra gli ambientalisti alcuni dubbi aleggiano. La storica acciaieria di Piombino riparte infatti con l’acciaio definito green. Alcuni giorni fa è stato siglato infatti l’accordo tra l’ucraino-olandese Metinvest e l’italiana Danieli per il nuovo impianto siderurgico rinnovabile.
La nuova intesa, sottoscritta al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sancisce la partnership strategica dei due colossi per la realizzazione di un innovativo impianto siderurgico a basso impatto ambientale. Un progetto, viene detto, che guarda al futuro, combinando tecnologia all’avanguardia e sostenibilità.
Alla presenza del ministro Adolfo Urso, i due gruppi hanno siglato un’intesa che definisce la gestione congiunta di Metinvest Adria S.p.A., la società che guiderà lo sviluppo del nuovo polo produttivo. L’accordo, che entrerà pienamente in vigore nella seconda metà del 2025, rappresenta un tassello fondamentale per rilanciare il sito di Piombino e rafforzare la cooperazione industriale tra Italia e Ucraina.
“Questo è un passo decisivo per il rilancio del polo siderurgico di Piombino, che diventerà avanguardia di tecnologia green in Europa” assicura il ministro Urso. “Al tempo stesso, il progetto rafforza il legame strategico tra le nostre industrie, fondamentale nella prospettiva della ricostruzione dell’Ucraina”. Nell’ambito dell’incontro è stato anche firmato un contratto tra Metinvest Adria e Danieli per lo sviluppo dell’ingegneria di base del nuovo stabilimento.
Lo stabilimento siderurgico di Piombino – storia di altiforni, produzione di armi e munizioni e di guerre, ma anche di industria pesante – è un complesso industriale specializzato nella produzione di acciaio. È situato vicino al mare, lungo 9 chilometri di costa. Con i suoi 12 milioni di metri quadri è il secondo centro siderurgico italiano dopo l’Ilva di Taranto. A Piombino nell’ormai lontano 2014, l’altoforno, prodotta l’ultima colata, era stato spento, dopo l’accordo di programma per la riqualificazione del polo siderurgico siglato dall’azienda con la regione Toscana e l’allora governo Renzi. Varie vicissitudini hanno poi portato al maggio 2018, quando è stato firmato un accordo per la cessione di Aferpi dal gruppo algerino Cevital al gruppo indiano Jsw (Jindal South West) di Saijan Jindal, con finanziamento statale di 15 milioni di euro e uno regionale di 30. I dipendenti, in cassa integrazione, sono 1600. Altri tentativi di rilancio, poche certezze. Fino ad oggi. Il nuovo impianto “verde” sarà alimentato da forni ad arco elettrico e utilizzerà prevalentemente materiali riciclati, rottami, ghisa, ferro ridotto il tutto proveniente in gran parte dalle attività ucraine di Metinvest. A pieno regime, si prevede una capacità produttiva di 2,7 milioni di tonnellate annue. Il sito includerà anche un centro per la lavorazione a freddo dell’acciaio e una serie di strutture ausiliarie, in linea con i più alti standard ambientali e tecnologici. La costruzione sarà finanziata in larga parte da fondi provenienti da banche e creditizi internazionali, oltre che dal capitale proprio degli azionisti. E c’è da dire che il “modello Piombino” punta a fare scuola: l’idea infatti è quella di replicarlo nei futuri progetti di modernizzazione degli impianti Metinvest proprio a Zaporizhzhia – celebre per la sua centrale nucleare – e Kamianske, in Ucraina. Sul fronte lavoro per ora non si ancora nulla, se non che le selezioni saranno curate dalla stessa società Metinvest Adria che gestirà il sito produttivo. Certamente, con la nuova acciaieria, si apriranno numerose posizioni di lavoro, ed è probabile che il recruitment parta in concomitanza dell’apertura dei cantieri e della messa in funzione dell’impianto.

Niet del Consiglio di Stato alla pretesa della Danieli di avere i nomi dei sottoscrittori della petizione contro l’acciaieria a san Giorgio di Nogaro