Natalità: Spitaleri (Pd), in Fvg solo mance a tema strutturale
“Non basta l’appello a Dio, Patria e Famiglia per affrontare la denatalità che i dati Istat denunciano. Eppure la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia, che ha potuto amministrare una montagna di risorse in questo ultimo triennio, di fatto non ha dato che qualche piccola mancia a un tema strutturale per l’esistenza stessa della regione, sempre più vecchia, sempre più chiusa, sempre più preoccupata”. Lo afferma Salvatore Spitaleri (Pd), membro della commissione Paritetica Stato-Regione Fvg, analizzando il record negativo per la natalità in Italia, registrato dall’Istat in calo dell’1,7% sull’anno precedente.
Per l’esponente dem “occorrere passare dagli annunci alle politiche di sistema, alle scelte di lungo periodo, non pensando solo al proprio elettorato presente. La politica legga con attenzione i dati delle nascite e non si consoli con la favola bella che saranno gli stranieri residenti a colmare il gap, perché loro subiscono le stesse preoccupazioni che hanno i cittadini italiani”.
“Favorire i tempi di conciliazione lavoro-famiglia per donne e uomini – spiega Spitaleri – e non sussidi e prebende ai soliti noti, questo aiuta il sistema imprenditoriale e del lavoro a sostenere la natalità. Sollevare i futuri genitori dal timore di non essere in grado di mantenere e istruire i propri figli e attrarre giovani coppie a insediarsi nella nostra regione, scelta per la qualità dei servizi che possiamo offrire. Aiutare i comuni nell’erogazione di servizi reali, con l’elasticità di orari nei servizi di accoglienza negli asili, dal tempo scuola compatibili con i nuovi orari di lavoro che non sono quelli d’ufficio”.
“Una politica per la natalità è prima di tutto in favore dei giovani – aggiunge Spitaleri – delle giovani coppie e famiglie. Basta attraversare il confine con la vicina Austria e Germania e scoprire giovani famiglie che stabilmente hanno almeno due o tre figli, a ribaltare luoghi comuni e sciocchi”.