Ndrangheta, arresti in mezza Italia Udine compresa. Nella rete degli inquirenti alcuni oppositori alla famiglia Mancuso di casa anche in Friuli
Custodia cautelare in carcere per 31 persone in tutta Italia, con una parte dell’operazione in esecuzione anche a Udine. Nessuna meraviglia dato che il Friuli è ormai organicamente integrato nelle attività di ngrangheta legate soprattutto alla famiglia Mancuso. La novità è semmai che la retata odierna è relativa ad “oppositori” della summenzionata famiglia. Gli arresti odierni sono il risultato di una maxi operazione in seguito a indagini condotte dalla Polizia di Stato di Vibo Valentia, in collaborazione con la Questura di Catanzaro e con il Servizio centrale operativo e con il coordinamento dalla Procura antimafia di Catanzaro. L’operazione è stata soprannominata “Rimpiazzo” ed è diretta contro il clan dei piscopisani. Agli indagati sono, a vario titolo, contestati i reati di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, danneggiamento, rapina, aggravati dal metodo mafioso, detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti, favoreggiamento e inosservanza della sorveglianza speciale. Nel corso delle perquisizioni, inoltre, sono stati arrestati in flagranza di reato Angelo David, per il possesso di mezzo chilo di marijuana, e Sacha Fortuna per il possesso di una carta d’identità valida per l’espatrio falsa. L´operazione ha visto l´impiego di oltre 200 poliziotti a Vibo Valentia e altri nelle province di Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L´Aquila, Prato, Livorno, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano, Udine. L´indagine ha permesso di ricostruire l’organigramma e le attività delittuose commesse dai componenti del “locale di `ndrangheta” di Piscopio. Il clan dei “Piscopisani” avrebbe posto in essere, a iniziare dal 2010, azioni tese a contrastare il predominio criminale del clan Mancuso con proiezioni sul territorio nazionale. Le attività investigative hanno permesso di scoprire una base operativa a Bologna (dove sono state già sequestrate delle armi) e collegamenti con Palermo, dove i Piscopisani “piazzavano” cocaina (già sequestrata durante le indagini). I destinatari dell’ordinanza in carcere sono: Michele Fiorillo, 33 anni, alias “Zarrillo” (già condannato a 8 anni per l’operazione “Crimine” della Dda di Reggio Calabria), di Piscopio; Benito La Bella, 31 anni, di Piscopio; Nicola Barba, detto “Cola”, 67 anni, di Vibo Valentia, residente a Bivona; Giuseppe Salvatore Galati, 55 anni, detto “Pino” (già condannato in “Crimine”), di Piscopio; Salvatore Vita, 44 anni, di Vibo Marina (già condannato per l’operazione “Lybra”); Rosario Battaglia, 35 anni, uno dei vertici del locale di Piscopio; Nazzareno Colace, 55 anni, di Portosalvo; Angelo David, 36 anni, di Piscopio; Ippolito Fortuna, 59 anni, di Vibo Marina (già coinvolto nell’operazione antidroga “Stammer 2”); Francesco Tassone, 42 anni, imprenditore agricolo residente a Vibo; Giovanni Battaglia, 36 anni, di Piscopio; Francesco D’Ascoli, 48 anni, di Piscopio; Stefano Farfaglia, 36 anni, di Piscopio; Francesco Felice, 26 anni, di Piscopio; Nazzareno Fiorillo, 54 anni, detto “U Tartaru”, di Piscopio; Rosario Fiorillo, 30 anni, detto “Pulcino”, di Piscopio; Francesco Fortuna, 25 anni, di Vibo Marina; Maria Concetta Fortuna, 61 anni, di Piscopio; Sacha Fortuna, 40 anni, di Vibo, residente nel Bolognese (fratello di Davide Fortuna, ucciso nel 2012 sulla spiaggia di Vibo Marina); Nazzareno Fortuna, 30 anni, di Piscopio; Giovanni Giardina, 41 anni; Francesco La Bella, 46 anni, di Piscopio; Mario Lo Iacono, 38 anni; Cosmo Michele Mancuso, 70 anni, di Limbadi; Pantaleone Mancuso, 58 anni, detto “Scarpuni”, di Limbadi, residente a Nicotera Marina; Nazzareno Pannace, 30 anni; Francesco Popillo, 34 anni; Francesco Romano, 33 anni; Gaetano Rubino, 39 anni; Pierluigi Sorrentino, 29 anni; Michele Staropoli, 53 anni.