Niente audizione sull’ovovia a Trieste, le opposizioni ne denunciano la cancellazione: «La Giunta Fedriga non vuole parlare di ovovia sotto elezioni»

Ennesima dimostrazione di uno strano modo di intendere la democrazia e la partecipazione da parte della maggioranza regionale di centrodestra, Mercoledì prossimo 29 maggio si sarebbe dovuta tenere un’audizione in Commissione regionale sull’iter autorizzativo dell’ovovia di Trieste, su richiesta presentata in febbraio dalle opposizioni. Le opposizioni avevano chiesto di audire il Comitato No ovovia, il comitato tecnico-scientifico a suo supporto, gli uffici regionali competenti per il processo di VINCA (Valutazione di INcidenza Ambientale) di III Livello attualmente in corso e gli Assessori competenti. La seduta è però stata cancellata all’ultimo minuto, con la motivazione di impegni istituzionali dell’Assessore, senza tuttavia individuare una nuova data. «La Giunta Fedriga evidentemente non ha voglia di parlare di ovovia sotto elezioni, perché sa che molte elettrici e molti elettori della loro parte politica sono fortemente contrari all’opera – dichiara Giulia Massolino, Consigliera regionale del Patto per l’Autonomia, prima firmataria della richiesta -. L’avevamo già notato per le elezioni regionali, quando l’attuale maggioranza ha evitato in tutti i modi di esprimersi in merito all’opera. Troviamo però grave che per fini elettorali si vada contro il Regolamento del Consiglio regionale, che prevede che l’audizione dovesse essere tenuta entro 13 giorni lavorativi, scaduti l’8 marzo, ben 80 giorni fa». «Questa maggioranza nega il confronto a tutti i livelli – prosegue Francesco Russo, Consigliere regionale del PD e Vicepresidente del Consiglio -. È bene che la cittadinanza se ne ricordi in occasione della prossima tornata elettorale: invitiamo tutti ad andare a votare, e a esprimere la preferenza per chi si dichiara contrario a quest’opera inutile e insostenibile». «Il progetto dell’ovovia a Trieste sarebbe degno del teatro di Ionesco, se non fosse vero. Immaginare che davvero permetta la riduzione dell’impronta carbonica complessiva dei costi energetici della sua posa in opera e manutenzione è difficile da sostenere. Inoltre non va certo nella riduzione dell’impatto ambientale. Realizzare opere perché ci sono le risorse (vedremo poi se i costi non cresceranno ulteriormente) è una motivazione inaccettabile per chi ritiene la sostenibilità una priorità planetaria. Il rifiuto di discuterne apertamente in contraddittorio in Consiglio Regionale è un chiaro segnale della fragilità delle tesi a sostegno dell’opera» ha dichiarato il Consigliere regionale Furio Honsell di Open Sinistra FVG. «A questo punto, anche prendendo atto degli impegni urgenti che tengono lontano l’assessore, andava immediatamente proposta una nuova data, perché anche questa convocazione è urgente e riguarda il nostro territorio, non le stanze romane nelle quali l’assessore è stato convocato», aggiunge Serena Pellegrino, consigliera di Alleanza Verdi Sinistra nonché Vicepresidente della IV Commissione. «Il confronto nei luoghi istituzionali preposti è una componente fondamentale della partecipazione pubblica nelle decisioni politiche che riguardano la cittadinanza. Negarla significa comandare, non governare» dichiara Rosaria Capozzi, del Movimento 5 Stelle. «Ritardare o cancellare le audizione è un modus operandi ormai tristemente rodato dall’Amministrazione regionale nell’affrontare argomenti non graditi politicamente, come già successo con i consultori o la Cimpello-Gemona. Crediamo però che questo modo di fare leda gravemente i diritti della cittadinanza nelle sue forme organizzate di rappresentare le proprie istanze al Consiglio, oltre che quello delle e dei componenti delle Commissioni consiliari, svuotati di qualunque funzione e significato», conclude Massolino.