Non c’è pace per la laguna di Marano e Grado, non solo inquinamento ma anche specie marine aliene la minacciano

Noce-di-mare foto Arpa-FVG

Arpa FVG e OGS stanno monitorando la proliferazione degli ctenofori meglio nota come noce di mare.  Per questo  è nato il progetto  che porta proprio il  nome “Noce di mare”, finanziato dalla Regione Friuli Venezia Giulia che vede  come protagonisti l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale – OGS e Arpa FVG. Si tratta di un programma di osservazioni e di ricerca in Laguna di Marano e Grado, per approfondire le dinamiche della massiva proliferazione dello ctenoforo Mnemiopsis leidyi o noce di mare e di valutarne l’impatto sull’ecosistema e sul settore della pesca.  Mnemiopsis leidyi, originaria delle coste atlantiche dell’America e arrivata nel Mediterraneo probabilmente attraverso le acque di zavorra delle navi, a prima vista sembra simile a una medusa, ma in realtà non ne è nemmeno lontana parente, è uno ctenoforo. Sebbene non sia urticante per l’uomo, la noce di mare può rappresentare un notevole problema per l’ecosistema marino: questa specie è infatti un vorace predatore che si ciba di uova e larve di pesce ma anche di zooplancton, del quale si nutrono i pesci stessi.  A causa dei suoi effetti negativi, Mnemiopsis leidyi è stata inserita nella lista delle 100 specie invasive più dannose al mondo.  Dall’estate 2016 la noce di mare forma enormi sciami (bloom) anche in Nord Adriatico e gli stessi problemi si stanno verificando al settore della pesca nella Laguna di Marano e Grado.  I monitoraggi vengono effettuati dalla barca per mezzo di osservazioni dirette e per mezzo di campionamenti con la rete da plancton. Dal mese di marzo a quello di giugno 2019 gli ctenofori non sono stati ritrovati, ma dalla fine di giugno sono arrivate le prime segnalazioni dai pescatori della laguna. Durante il mese di luglio infatti la presenza dello ctenoforo nei campioni di plancton si è fatta via via più abbondante in quasi tutte le stazioni monitorate in laguna. Un problema serio che si aggiunge a quello dell’inquinamento da attività umane relativo alle acque reflue e dalle perenni emergenze del depuratore di Lignano che solo in teoria non sversa in Laguna.  Tornando alla noce di mare, in occasione dell’ultimo campionamento del 23 luglio 2019, gli operatori di OGS e Arpa FVG hanno avuto modo di accostarsi all’imbarcazione di un pescatore per verificare la massiva presenza degli ctenofori intrappolati nei loro attrezzi da pesca. La quantità in peso degli ctenofori trovati è stata pari a 5-7 volte la quantità di pesci e l’attività di pesca è stata sospesa in gran parte della laguna. Nel successivo campionamento previsto per giovedì scorso 8 agosto, sarà possibile, spiegano i tecnici,  osservare l’evoluzione di questo fenomeno e fornire un ulteriore aggiornamento.

Intanto è nato il servizio “AVVISTAPP” attraverso il quale si può partecipare alla ricerca di specie aliene o rare in mare e laguna.  Grazie a questa App, ogni cittadino che sta facendo il bagno (che sconsigliamo vivamente in Laguna ndr)  o anche una semplice passeggiata lungo mare, con pochi click può partecipare in maniera attiva alla raccolta di informazioni, sugli avvistamenti di meduse, delfini, tartarughe ma soprattutto degli organismi gelatinosi detti “noci di mare”. AvvistAPP è nata da un’iniziativa di OGS (Istituto nazionale di oceanografia e di geofisica sperimentale), nell’ambito del Progetto NOCE DI MARE, finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, e si avvale della collaborazione di Arpa FVG e di Aps DelTa “Delfini e Tartarughe nel Golfo di Trieste”. In questo contesto è stata sviluppata l’App, disponibile gratuitamente sia sull’App Store di Applesia per sistemi Android su Google Play, per raccogliere i dati sugli avvistamenti. Il successo di questa iniziativa dipenderà in gran parte dalla collaborazione dei cittadini e di tutti gli operatori del mare e della laguna, ai quali si chiede di scaricare l’App e inviare le proprie segnalazioni. Usarla è molto semplice: basta scattare una foto e inviare una segnalazione con il proprio cellulare.