Non sprecare l’arma elettorale: Informare ed informarsi per un voto consapevole

Ad una settimana dalle elezioni regionali, alcune associazioni e comitati lanciano un “appello” per un voto informato e consapevole. I programmi ed il modo di operare dei candidati e delle liste che usciranno vincitrici determineranno inevitabilmente il futuro della Montagna, già caratterizzato da forti elementi di preoccupazione. L’invito rivolto ai cittadini è quello di non rimanere passivi ed inermi, ma di prendere parte al confronto elettorale, chiedere chiarimenti, avanzare dubbi, pretendere risposte dalle forze in lizza, ascoltare, documentarsi e farsi un’opinione la più informata e precisa possibile.
E’ questa, infatti, l’arma più importante che la democrazia ci mette a disposizione!

Questo il testodell’appello:

Alcuni pensano di aver già e le idee chiare, o si fidano di quanto gli è stato promesso, e hanno deciso per chi votare; altri sono confusi, rassegnati e si sentono sempre più estranei alla politica; una fetta crescente di cittadini ritiene di astenersi dal voto e si illude che questa forma di protesta alla fine spingerà i partiti ad una riflessione e produrrà un vero cambiamento; certamente molte persone sono poco informate o male informate e questo non è un bene per la democrazia.
Sappiamo, infatti, che senza un “controllo” dal basso, senza un’informazione sulle decisioni che vengono prese, senza l’attenzione per il modo in cui vengono impiegati e amministrati i soldi di tutti, il rischio che gli eletti facciano quello che vogliono – e spesso lo facciano in modo sbagliato – è ancora più alto.
Nelle imminenti elezioni regionali del 2 e 3 aprile la posta in gioco non è di poco conto.
Sul territorio montano gravano molte nubi: dallo spopolamento, alla conseguente perdita dei servizi; dai rischi di riduzione dei livelli e della qualità dell’assistenza sanitaria, alle incerte prospettive per i giovani; dalla minacciata realizzazione delle Centrali SIOT a Somplago e a Paluzza/Cercivento, allo sfruttamento delle ultime risorse idriche; dal turismo invernale in crisi per i cambiamenti climatici, alla cura e manutenzione del territorio; dalla scarsa attenzione per tutto quello che è inerente alla cultura e si riferisce ai beni storici e artistici, alla mancata tutela del paesaggio; dallo spreco incomprensibile di milioni di euro in opere inutili o ingiustificate, al rischio di perdere, con alcuni ambienti naturali unici, anche una parte della nostra identità … per finire con quella che non è solo una sensazione, e cioè: ritrovarsi sistematicamente esclusi dalla partecipazione alle scelte.
Ci sono indubbiamente anche delle speranze: c’è chi auspica l’approvazione di una nuova legge sulla Montagna, a oltre 50 anni dalla 1102 che istituì le Comunità Montane e diede loro poteri di pianificazione; c’è chi annuncia la creazione di uno specifico “Assessorato alla Montagna” all’interno della nuova Giunta Regionale. Sono proposte da approfondire e su cui riflettere, così come l’obiettivo di un corretto impiego delle risorse finanziarie assicurate dall’Europa e dallo Stato, prima che esse inevitabilmente si esauriscano.

L’invito che ci sentiamo di rivolgere a tutti i cittadini dei territori montani è quello di non rimanere passivi ed inermi, di prendere parte attiva nel confronto elettorale, di chiedere chiarimenti ed avanzare dubbi, di pretendere risposte, di ascoltare e di farsi un’opinione la più informata e precisa.
E’ questa l’arma più importante che la democrazia ci mette a disposizione.

 

 

Franceschino Barazzutti – Comitato Popolare per la Tutela del Bacino Montano del Tagliamento
Ira Conti – Co.S.Mo. Comitato per la Salute della Montagna
Marco Lepre – Legambiente della Carnia, Val Canale, Canal del Ferro
Aulo Maieron – Comitato Alto But
Tarcisio Not – Gruppo Gli Ultimi
Fabio Troiero – A.N.P.I. Tolmezzo