Nuovo park multipiano a Monfalcone? Quando la destra non sa quel che fa… la destra
Riceviamo dall’ “Officina – Progressisti per Monfalcone” e pubblichiamo: “Abbiamo letto in questi giorni della proposta di realizzare un parcheggio nuovo multipiano da realizzare nell’ex giardino retrostante l’edificio della Banca UniCredit. Sull’idea è già partito un titanico scontro a destra su chi avrebbe avuto questa “geniale” idea. Secondo i suoi promotori il parcheggio multipiano risolverà i problemi della sosta in centro e ci sarebbero già le ditte pronte per un mirabolante “project financing” per costruire un ecomostro di tre o quattro piani fuori terra ed uno interrato che potrà ospitare ben 240 posti auto nell’unico spazio libero di un’area trafficatissima. La prima cosa che anche un
bambino capirebbe è che un “monumento” del genere va contro a tutte le linee guida che si sono date le città d’Europa sul miglioramento della qualità della vita dei cittadini; ma, si sa, noi abbiamo gli amministratori più geniali del mondo impegnati a riempire i centro di traffico
e smog. Monfalcone si è dotata di un Piano urbano di mobilità sostenibile, redatto da questa amministrazione, la cui lettura è piuttosto interessante: il centro cittadino ha oggi 3,842 stalli di sosta e, sempre secondo chi ha scritto il documento, il fabbisogno di stalli è di 3.203 posti macchina. Cioè abbiamo 639 stalli di sosta in più rispetto alla domanda. Quindi, da una parte si dice che abbiamo 639 posti che avanzano e dall’altra se ne vogliono costruire 240 in più. Abbiamo amministratori che non solo non sanno nulla di urbanistica ma nemmeno di aritmetica e immaginate quale azienda si avventurerebbe in un’impresa che nasce già in perdita?
Una tale mole di traffico che si riverserebbe sul centro andrebbe, naturalmente a scapito di pedoni e ciclisti. Si penserebbe che i nostri eroici amministratori avessero almeno favorito il trasporto pubblico: macché, una delle prime cose che hanno fatto è stata togliere la corsia preferenziale dei bus. L’hanno fatto, dicevano, per favorire la sosta per le attività commerciali del centro. Quante sono state aperte? Forse nessuna, o forse qualcuna chiusa! Già, perché non sta scritto da nessuna parte che i cittadini che scendono dai bus non comprano nei negozi del centro mentre quelli che intasano la città con le auto sì. Ma non importa, Monfalcone sarà così la campionessa regionale di consumo di suolo in una Regione che è ai vertici in Italia di questo triste primato, inutile, inquinante e dannoso. Cari assessori, caro sindaco pro tempore, porterete sulle spalle il marchio d’infamia per aver distrutto il centro città sperperando una marea di milioni di soldi pubblici per fare solo
campagna elettorale, l’un contro l’altro, peggiorando le condizioni di vita di tutti. State prendendo in giro i cittadini, chiamandoli a ridicoli sondaggi su pili, lampioni e la vernice della pista ciclabile, ma non vi confrontate con nessuno sul futuro della vivibilità della nostra città.
Una cosa è chiara della vostra politica: no verde, no bus, no bici, più smog, più cemento, più macchine in centro e, possibilmente, via gli alberi! Incompetenti e pericolosi”.