Ordine dei medici di Udine primo in Italia sulla cultura ambientale
Ambiente e inquinamento sono tematiche al centro dell’attenzione ormai da diversi anni. Ma quanto ne sanno i medici e come possono informare e sensibilizzare i pazienti? Da questo quesito l’Ordine dei medici di Udine ha dato avvio a un progetto formativo, apripista a livello nazionale, illustrato nella sede dell’Ordine dal Dottor Mario Canciani, Presidente Regionale ISDE Medici per l’Ambiente e dal Dottor Maurizio Rocco, già Presidente OMCeO e Responsabile della Formazione. “ISDE da qualche anno ha proposto agli Ordini dei Medici di dare corso a un programma per informare i loro iscritti sui problemi legati all’inquinamento atmosferico” spiega Canciani, ricordando che The Lancet, una delle riviste scientifiche più autorevoli al mondo, all’inizio dell’anno ha dedicato il primo numero al big killer, il grande assassino, ovvero l’inquinamento, responsabile solo in Italia dai 60mila agli 80mila morti all’anno, gli stessi che ci sono stati con il Covid. “Ho preparato un programma – prosegue – abbiamo indetto un convegno lo scorso maggio, i primi in Italia, invitando relatori anche da fuori Regione”. Dal convegno è nato il volume degli atti, un testo ricco di interventi, dati e indicazioni utili a contrastare l’inquinamento, nonché a illustrare le patologie che insorgono a causa dell’inquinamento: “Inquinamento atmosferico e danni alla salute: cosa devono sapere e cosa devono fare il medico e l’odontoiatra”. Un volume che ha suscitato interesse i tutta Italia, tanto che l’Ordine di Udine ha deciso di metterlo in rete per condividerlo. “L’obiettivo – aggiunge il Dottor Canciani – è far dialogare i medici con i loro assistiti sui danni da inquinamento, così come parlano di alimentazione, ipertensione: medici di medicina generale, pediatri e odontoiatri. Dobbiamo sapere i rischi, cosa si può fare per diminuirli, ovvero la non produzione di inquinanti, il potenziamento della mobilità sostenibile, come l’utilizzo della bicicletta che fa bene alla salute, percorsi anche a piedi, anche per bambini, e uso dei mezzi pubblici”. I medici, dunque, sono chiamati a fare cultura ai pazienti esattamente come si fa con la prevenzione di altre patologie. L’attività informativa è già partita e il primo passo è stato il convegno di maggio con la distribuzione del volume degli atti, cui seguirà un convegno nel 2023 su un altro target sempre legato all’inquinamento. Ai quasi 4.000 medici iscritti all’Ordine di Udine è stato inviato un questionario per vagliare le loro conoscenze in tema di inquinamento e danni correlati: “Purtroppo – precisa Canciani – abbiamo constatato che i medici non ricevono un’adeguata formazione su questo tema. Infatti né il corso di laurea, né i vari corsi di Specializzazione dedicano nemmeno un’ora a questa tematica. Eppure, se un medico ha la cultura per farlo, ottiene buoni risultati. Vediamo il fumo: nelle donne in gravidanza è crollato con la campagna di prevenzione messa in atto dai medici e ginecologi. La stessa cosa possiamo fare per gli inquinanti. Se un paziente è informato da persone autorevoli, segue le indicazioni ricevute, ma il medico deve, per primo, avere una conoscenza approfondita dell’argomento. E’ questo lo scopo del programma”.
Per quanto riguarda il territorio udinese, quella che sembrerebbe un’isola felice in realtà non lo è, soprattutto per aspetti geo-climatici: “Le Alpi creano una specie di barriera che impedisce il rimescolamento dell’aria – dice il Dottor Canciani – Udine è più inquinata di Trieste che ha due volte e mezzo gli abitanti del capoluogo friulano, però a Trieste c’è la bora, oppure la brezza che rimescola l’aria. Io ho condotto uno studio nelle scuole di Udine già 20 anni fa per conto dell’UE e ho notato che avevamo valori di inquinamento simili a Roma e Milano. Ho ripetuto 10 anni fa il progetto, notando che i dati erano leggermente migliorati con i consigli che avevamo dato”. Secondo Canciani, uno dei grossi problemi da superare è legato ai limiti di legge, i valori soglia che, a detta dell’esperto, andrebbero abbassati, addirittura dimezzati: “Sono limiti molto alti, adottati 30 anni fa quando non si sapeva niente dell’inquinamento. Il nostro auspicio è che vengano abbassati notevolmente”. Purtroppo sono diverse le patologie correlate all’inquinamento: “Contrariamente a quello che si pensa – dice infine – i danni derivanti colpiscono non solo l’apparato respiratorio, ma anche quello cardiovascolare. Il 30% di infarti, ictus ed emorragie celebrali dipendono da quello che respiriamo. Poi ci sono tumori, come le leucemie che colpiscono soprattutto i bambini, soggetti anche ad asma e bronchite cronica”.
Ecco perché i medici devono essere informati per poter informare e concorrere a mantenere un ambiente sano e pulito, anche per la salute: “E’ un dovere del medico quello di essere attento all’ambiente ed è un dovere presente anche nel nostro codice deontologico – sottolinea il Dottor Maurizio Rocco – Il medico è il primo che può cogliere le patologie correlate all’inquinamento ed è una sentinella. Si tratta di un dovere che i medici conoscono bene ed è una precisa filosofia dell’Ordine di Udine, primo in Italia a occuparsi di problemi di questo tipo. Nella nostra provincia – conclude – siamo molto sensibili alle tematiche di salute ambientale”.
Un progetto che ha raccolto il plauso del Presidente dell’Ordine, Gian Luigi Tiberio: “Questo progetto mette in evidenza aspetti importanti per la salute, aspetti che rappresentano una grande responsabilità per i medici, al fine di creare una coscienza ambientale comune”.