Partecipo dunque sono 3.0. Una novantina di ragazzi del Liceo Pujati di Sacile si sono messi alla prova

Una novantina di ragazzi del Liceo Pujati di Sacile si sono messi alla prova, sotto la guida degli educatori della Cooperativa sociale Itaca, in attività di volontariato con le associazioni del territorio, entrando nei tessuti della vita comunitaria attraverso un percorso che coniuga il fare con l’importante dimensione dell’essere. Da alcuni anni il Progetto Giovani, in collaborazione con il Pujati, propone “Partecipo Dunque Sono 3.0”, progetto che ha l’obiettivo di accompagnare i giovani in percorsi di cittadinanza attiva, responsabile e consapevole attraverso la promozione di attività di volontariato presso le realtà associative locali. L’edizione di quest’anno ha visto la partecipazione di 88 studenti delle classi terze e quarte ad indirizzo Scienze umane ed Economico sociale, che hanno vissuto l’opportunità di entrare nelle dinamiche e nei tessuti della vita comunitaria attraverso la conoscenza della stessa, mettendosi al servizio del territorio e maturando al contempo ore per il Pcto – Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento. La proposta ha avuto diversi obiettivi tra i quali mettere in risalto e fare azione di empowerment delle capacità dei giovani cittadini, spesso capitale inespresso, non riconosciuto né catalizzato, a beneficio della comunità di appartenenza. Al contempo, il progetto ha potuto soddisfare l’esigenza di molte realtà associative, che a volte si trovano in difficoltà nel passaggio intergenerazionale legato al reclutare forze giovani, molto motivate, con il desiderio di spendersi nel mondo del volontariato. Ancora, “Partecipo Dunque Sono 3.0” ha creato una connessione tra le attese della comunità e le potenzialità personali, tra i bisogni dei ragazzi e le risorse della cittadinanza, in una interdipendenza reciproca tra collettività, gruppi e singoli. Il percorso ha preso avvio a dicembre dell’anno scorso con interventi curati dall’equipe educativa del Centro giovani Zanca, progetto promosso e sostenuto dal Comune di Sacile, in ciascuna classe aderente al progetto, incentrati sui significati che ruotano attorno al concetto di cittadinanza attiva e sulle specifiche operative e di senso della proposta. Sono seguiti incontri di formazione specifica con esperti, psicologhe e educatrici di Itaca, che hanno approfondito per ciascuna area tematica di competenza temi quali il lavoro e la relazione educativa e di cura con minori, adolescenti, anziani, persone con disabilità. La rete di sodalizi e realtà locali attivate per accogliere i giovani volontari nel periodo tra aprile e giugno 2022 era composta da Associazione sportiva dilettantistica Dojo di Sacile, Associazione di promozione sociale Piccoli Grandi Amici, Associazione Petali di Sacile, Associazione di promozione sociale Serenissima, Unità educative territoriali UET di Sacile, lo stesso Progetto Giovani in attività legate alla comunicazione, progettazione e realizzazione di attività. Al termine del percorso formativo, ha preso avvio tra aprile e giugno la fase più operativa e pratica. Gli 88 partecipanti sono stati inseriti, a seguito di un colloquio conoscitivo e di orientamento, nell’ente/associazione in cui erano disponibili a cimentarsi, donando tempo, risorse ed energie in un servizio alla comunità. La comunità, in un circolo virtuoso, li ha ripagati nutrendo in loro un senso di appartenenza, apertura alla relazione, solidarietà, condivisione e conoscenza di se stessi, tra potenzialità, talenti e criticità, a partire dai quali rigenerarsi e generare bellezza, quella che scaturisce da ogni legame nato sotto il segno della gratuità. Il percorso di ciascuno studente è stato costantemente monitorato grazie alle figure dei tutor, individuate all’interno di ciascuna realtà ospitante ed in stretto collegamento con l’equipe educativa del Progetto Giovani del Comune di Sacile. A ottobre 2022 la macchina organizzativa ripartirà e la prospettiva riguarderà l’ampliamento delle adesioni da parte delle realtà di accoglienza: il Progetto Giovani del Centro Zanca ha, infatti, raccolto l’attenzione del Cta del Livenza – Coordinamento territoriale d’ambito -, che si è già attivato garantendo una rete di associazioni interessate ad ospitare i giovani volontari.