Per-Forma: a Gorizia il tessile è protagonista tra storia e avanguardia!
Gorizia sta ospitando in questi giorni le residenze artistiche di Per-Forma: progetto – dell’associazione Quarantasettezeroquattro con il contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, realizzato in partenariato con il Comune di Gorizia, le associazioni Hybrida e House of Ivona, Puntozero soc. coop. e CREAA – che si pone l’obiettivo di far emergere, raccontare e valorizzare il legame fra imprese e specifici territori regionali attraverso un lavoro capace di coniugare ricerca storico-etnografica, espressioni artistiche contemporanee e innovazione.
IL TESSILE GORIZIANO – Ogni anno, Per-Forma si focalizza su un settore produttivo specifico che si caratterizza per un profondo legame con il territorio, l’ambiente e la comunità: dopo l’industria del marmo e il settore vitivinicolo è la volta di quello tessile. In particolare, l’edizione 2024 di Per-Forma, si dedica alla valorizzazione del settore tessile nel goriziano. Lo farà sempre attraverso linguaggi performativi contemporanei.
GLI ARTISTI IN RESIDENZA – Fino a gennaio 2024 (e a partire dallo scorso novembre), tre giovani artisti hanno partecipato (e stanno partecipando) a delle settimane di residenza artistica ospiti di Miko srl (Gorizia), Museo della Moda e Arti Applicate e Scuola Merletti di Gorizia e ITS Accademy – Museum of Art in Fashion di Trieste. Si tratta della performer spagnola Ona Cros; dell’artista sonora Giulia Deval; e del compositore Vincenzo Di Francesco. Il tutoraggio è stato affidato a tre professionisti affermati nell’ambito dell’arte e delle performance: il coreografo Pablo Girolami, della compagnia House of Ivona (Fagagna, Udine); Renato Rinaldi di Hybrida (Tarcento, Udine), uno degli autori più apprezzati di audio-documentari in Italia; e Cosimo Miorelli (biellese che vive a Berlino), stimato illustratore e live painter.
FRA STORIA E INNOVAZIONE – A partire da questi spunti storici sulla produzione tessile goriziana, passando per l’esplorazione delle odierne produzioni più innovative, gli artisti saranno liberi di esplorare in maniera più ampia i legami tra il territorio e la produzione tessile. Avranno modo di lavorare sul rapporto tra tradizione e innovazione, tra archeologia industriale e spazi contemporanei, tra antiche tecniche artigianali e processi produttivi innovativi. Potranno confrontarsi con gli imprenditori e le imprenditrici, gli artigiani e le artigiane attivi oggi ma anche con storici e curatori museali, in un continuo confronto con il passato e con le prospettive future. La restituzione del lavoro di residenza artistica è prevista il prossimo settembre all’interno del Festival In\Visible Cities.