Piscina a Palmanova: 20 anni fa si poteva fare con soldi pubblici, oggi speriamo nei privati

I consiglieri di maggioranza del Comune di Palmanova prendono posizione dopo le dichiarazioni del consigliere d’opposizione  Di Piazza in consiglio comunale:  “Ci sono tutte le premesse perché si giunga alla realizzazione della piscina con un project financing. Ma nel caso malaugurato che l’operazione non andasse in porto, ora sappiamo che dobbiamo ringraziare l’allora giunta Muradore/Cressati che quasi 20 anni fa, rinunciò ad un contributo regionale già concesso di ben 7,2 miliardi di vecchie lire”.

Lo rimarcano i capigruppo di maggioranza Luca Osso (Lista Fuori Le Mura), Andrea Sailis (Noi con Martines) e Silvia Savi (Ancora più Domani) dopo le dichiarazioni del consigliere di minoranza Di Piazza durante la discussione del bilancio di previsione in consiglio comunale.

I capigruppo, a riprova dei fatti, mostrano la lettera della Regione protocollata in Comune il 16 settembre 1998 e che fissa al 15 ottobre successivo il termine per inviare la documentazione agli uffici regionali e avviare l’iter di realizzazione del progetto. Iter che poi fu abbandonato dalla successiva giunta.

“Di Piazza ha dichiarato che da neo-assessore allo Sport decise di rinunciare ad un contributo decennale di 720 milioni di lire l’anno, a copertura di capitale e interessi, per la realizzazione della piscina, concesso nel 1998 dalla regione all’amministrazione di Roberto Osso. E per che cosa? Per ottenere un contributo per rifare il parquet del palazzetto sportivo che aveva bisogno di manutenzione urgente”.

“Ci chiediamo quale proporzione potesse esserci tra la manutenzione di un pavimento (oggi qualche centinaio di migliaio di euro) e un’opera di svariati milioni. Tanto più che il progetto della piscina era stato condiviso con 22 amministrazioni comunali del territorio, c’era già un’ipotesi di co-gestione dell’impianto palmarino e della piscina scoperta di Torviscosa, ma soprattutto il contributo copriva un primo lotto funzionale, con la possibilità già prevista di proseguire con successivo ampliamento, con un centro benessere o altri servizi aggiuntivi”.

“Un’occasione persa e irripetibile se pensiamo che oggi, per essere appetibile ai privati, il project financing ha un quadro finanziario di 2,5 milioni. Se avessimo avuto a disposizione le cifre di allora la piscina si sarebbe interamente ripagata e avremmo un impianto natatorio a servizio di un’area molto più vasta, visto che nel frattempo in vent’anni altri comuni si sono dotati di una piscina”.