Pordenone Docs Fest 2023: la giuria della XVI edizione e le nuove anteprime nazionali

Inclusività, ecologia, femminismo, storia, il nostro oggi, “con occhi diversi”… Questi alcuni dei temi protagonisti della XVI edizione del festival del cinema del reale che avrà luogo a Pordenone dal 29 marzo al 2 aprile 2023. È la regista cilena Valeria Sarmiento a presiedere la Giuria, tutta al femminile, della nostra XVI edizione. Fuggita dalla dittatura di Pinochet, racconta l’America Latina anche da un punto di vista femminile. Insieme a lei giudicheranno i 15 documentari in concorso – tutti in anteprima nazionale – anche Costanza Quatriglio (regista, sceneggiatrice, direttrice artistica e coordinatrice del Centro Sperimentale di Cinematografia sez. Documentario) e Beatrice Fiorentino (giornalista, critica cinematografica, delegata generale presso la Settimana Internazionale della Critica alla Mostra del Cinema di Venezia).

SEXUAL HEALING
di Elsbeth Fraanje
(Olanda, Germania 2022, 55′)

Evaliene, una donna disabile di mezza età, si interroga su cosa significhi per lei l’intimità fisica dopo una vita passata ad avere solo un rapporto funzionale con il proprio corpo. Ora è alla ricerca de la sua prima esperienza sessuale significativa. QUI IL TRAILER

MOOSA LANE
di Anita Mathal Hopland
(Pakistan, Danimarca 2022, 85′)

Moosa Lane è il nome di una via di Karachi, la capitale del Pakistan, ed è il luogo in cui vive metà della famiglia di Anita Hopland. L’altra metà si trova in Danimarca. Il film indaga cosa tenga unita questa famiglia allargata nonostante le differenze. QUI IL TRAILER

MY NAME IS CHARITY
di Floriane Devigne
(Francia 2022, 78′)

Charity a 28 anni ha lasciato la Nigeria per la Francia, prendendo la strada attraverso la Libia e il Mediterraneo. Dopo dieci mesi di prostituzione forzata per saldare il debito contratto con i trafficanti che l’avevano portata in Europa, è andata in commissariato per denunciare i membri della rete.

DESTINY
di Yaser Talebi
(Iran 2022, 71′)

Nata in un remoto villaggio nel nord dell’Iran, Sahar ha quasi 18 anni. Dopo la perdita di sua madre, a cui era molto legata, vive con il padre, affetto da un grave ritardo mentale. Vorrebbe iscriversi a medicina ma la famiglia allargata che si è assunta la responsabilità di prendersi cura di lei, non vuole che prosegua gli studi.