Possibile nuova stangata su bollette gas ed elettricità: il governo orientato su nuovi interventi per mitigare gli aumenti
Nuovi rincari in arrivo per le famiglie sulle bollette per luce e gas. Almeno in teoria dato che il governo sembra voler intervenire per addolcure la stangata. Così in attesa che oggi l’Arera, L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente che svolge attività di regolazione e controllo nei settori dell’energia elettrica, del gas naturale, dei servizi idrici, del ciclo dei rifiuti e del telecalore, renda note ufficialmente le nuove tariffe riservate al mercato tutelato, si attende di capirel’entità dell’intervento del governo. Nell’ultima settimana, dal 20 al 26 giugno, il prezzo medio di acquisto dell’energia elettrica nella Borsa del Gestore dei mercati energetici (Gme) è stato pari a 327,54 euro/MWh, in netto rialzo rispetto a 262 euro della settimana precedente, ma in realtà i prezzi all’ingrosso sono solo una delle componenti che influiscono sulle bollette di famiglie e aziende e dunque gli aumenti comunicati dal Gme fanno presagire ulteriori rincari in bolletta, secondo Nomisma energia viene stimato per il terzo trimestre un rialzo del gas del 27% e della luce del 17%. Ma come detto il Governo sembra deciso ad accelerare l’azione di calmieraggio con un nuovo decreto bollette. Per questo motivo, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha lasciato con giorno di anticipo il vertice Nato di Madrid per raggiungere Roma e presiedere il Consiglio dei ministri. Già da qualche giorno Palazzo Chigi ha iniziato a valutare nuovi aiuti per famiglie e imprese per mitigare un salasso che non sembra potrà terminare a breve, anche a causa del contesto geopolitico ed economico delineato dal conflitto in Ucraina. Nell’aggiornamento del quadro economico e di finanza pubblica contenuto nel Programma trimestrale di emissione, il Ministero dell’Economia ha già spiegato che entro il 30 giugno dovrebbe arrivare in Parlamento il disegno di legge di assestamento di bilancio, con l’aggiornamento delle previsioni di finanza pubblica. In quell’occasione sarà valutata la disponibilità finanziaria di ulteriori misure per calmierare il costo dell’energia sino a fine anno. l problema quindi è sempre lo stesso, per decenni i governi hanno basato la loro azione, ogni volta che occorrevano soldi, su accise e gabelle varie su gas e energia, per non parlare di benzina e gasolio gravate da tasse e tassazione sulle tasse in un gioco al massacro che ora, che i nodi sono venuti al pettine, e che il controllo sulle materie prime è fuori dal controllo nazionale, è difficile smontare se non attraverso una corposa revisione del sistema di tassazione “indiretta” quella che viene considerata a torto più giusta perchè colpisce i consumi ma che in realtà colpendo servizi ormai primari è lontanissima dal concetto costituzionale di tassazione progressiva.