Premio Hemingway, domani Emmanuel Carrère e Federico Rampini a Lignano Sabbiadoro
“Nelle sapienti mani di Carrère la vita stessa, ordinaria o spericolata, si trasforma quasi senza scarto in letteratura”: lo scrive la Giuria del 35° Premio Hemingway, che al noto scrittore francese ha assegnato l’edizione 2019 nella sezione Letteratura. E domani, venerdì 21 giugno, Emmanuel Carrère sarà a Lignano Sabbiadoro, protagonista degli Incontri del Premio Hemingway 2019, alle 21 al Centro Kursaal, in dialogo con lo scrittore Alberto Garlini, che presiede la Giuria dell’Hemingway. Carrère riceverà il riconoscimento sabato 22 giugno, alle 18.30 al Cinemacity di Lignano, nell’ambito della Cerimonia di Premiazione che sarà condotta da Elsa Di Gati e vedrà protagonisti anche gli altri vincitori: la storica Eva Cantarella, il foto artista Riccardo Zipoli, la conduttrice di “Storie maledette” Franca Leosini e il giornalista Federico Rampini. La capacità di Carrère di guardare nel profondo dell’animo umano e di fare del suo sguardo letteratura – così affine all’ispirazione dei romanzi di Ernest Hemingway – sarà senz’altro al centro dell’incontro di Lignano Sabbiadoro, legato anche alla recentissima riedizione di “Vite che non sono la mia” (Adelphi), il libro più empatico, e più temerario di Emmanuel Carrère: quello in cui l’autore sceglie di mettersi da parte e dare voce al dolore degli altri. «È un libro sulla vita e sulla morte, sulla povertà e sulla giustizia, sulla malattia e soprattutto sull’amore. È un libro in cui tutto è vero», ha spiegato lo stesso autore, un’opera che si fa carico di altre esistenze, nel corpo a corpo con quell’informe che è la vita. Apparso in Francia nel 2009, “Vite che non sono la mia” ha dominato per mesi le classifiche dei libri più venduti. Emmanuel Carrère ha deciso di comporlo dopo due episodi che lo hanno segnato nel profondo: innanzitutto il devastante tsunami in Sri Lanka del 2004. Lo scrittore si trovava proprio laggiù in vacanza, e pur risparmiato con la sua famiglia dalla brutalità dell’evento, ne ha subito colto, in presa diretta, le drammatiche conseguenze, assistendo al dolore di una coppia francese per la perdita della loro figlioletta di quattro anni. L’altra dolorosa vicenda è quella vissuta subito dopo, che avrebbe portato alla morte per cancro della sorella della sua compagna: a quel punto c’era un solo modo per ricevere il dolore degli altri, farlo diventare il proprio dolore. Questo è il compito che si è assunto Carrère, riuscendo a scrivere senza mai cadere nell’enfasi, mettendo a fuoco con la precisione ossessiva di un reporter ogni minimo particolare.
Ed è molto atteso domani, venerdì 21 giugno, l’incontro con il giornalista Federico Rampini che vince il Premio Hemingway 2019 nella sezione Testimone del nostro tempo: alle 18.30 al Centro Kursaal converserà con Gian Mario Villalta, scrittore poeta e direttore artistico di pordenonelegge, a partire dal suo recente saggio “La notte della sinistra” (Mondadori). Di Federico Rampini la Giuria ha sottolineato “la capacità di raccontare i cambiamenti del presente, fornendo ai lettori un’ampia ricognizione delle linee di forza che stanno ridefinendo gli assetti politici e economici globali. Con lucidità di analisi e attenzione alla ricostruzione storica dei fenomeni, Rampini ci insegna a guardare dietro le apparenze della realtà di oggi, per renderci più consapevoli di quello che potrà essere il nostro futuro”. E Rampini, a sua volta, spiega che Hemingway resta un riferimento fondamentale oggi, per la scrittura giornalistica come per quella narrativa: «Hemingway è il grande maestro della narrativa-reportage. Il suo stile rimane un modello: semplice, essenziale, sobrio. Si dice che nel passaggio dalle prime stesure all’opera finale il suo principale lavoro consistesse nel togliere, cancellare, eliminare. Far fuori il superfluo. E’ agli antipodi di un giornalismo ridondante, prolisso, quello che crede di supplire alla mancanza di vere notizie e di vere idee con lo sproloquio di aggettivi e con l’esibizione emotiva. Evviva Hemingway, per sempre».
Il Premio Hemingway trova il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, e la consolidata collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge.