Presentata a 500 anni dalla prima edizione la serie limitata di riproduzioni de “La operina” di Ludovico degli Arrighi
«A 10 anni dalla fondazione dello Scriptorium Foroiuliense ci ritroviamo ad affrontare sfide sempre più ambiziose. Questo progetto e le collaborazioni da esso derivanti ci dimostrano ancora una volta che gli sforzi sono serviti. Oltre all’aspetto storico culturale, in questo lavoro, come in tutto ciò che facciamo c’è, poi, anche un’importante valenza sociale: per realizzare della serie limitata di riproduzioni, eseguite con tecniche antiche, infatti, impieghiamo sette persone, quattro delle quali, sono approdate al nostro sodalizio attraverso tirocini inclusivi attuati in collaborazione con l’Azienda sanitari universitaria del Friuli Centrale (Asufc). L’alta professionalità che tutti i lavoranti stanno mostrando nel realizzare i venti esemplari fa di questo manufatto un gioiello che andrà ad arricchire importanti scaffali». Lo ha affermato il presidente dello Scriptorium Foroiuliense, Roberto Giurano durante la conferenza stampa di presentazione delle copie a tiratura limitata de “La Operina” di Ludovico degli Arrighi detto il Vicentino, il manuale di scrittura pubblicato esattamente 500 anni fa e che rimane una pietra miliare per la storia della calligrafia e della scrittura. «Sono grato al Comune di San Daniele e alla Biblioteca Guarneriana – ha aggiunto Giurano – che ci hanno messo a disposizione uno degli originali meglio conservati de “La Operina” che è stato alla base della realizzazione delle copie realizzate con tecniche antiche in serie limitata che porteremo a molte istituzioni del mondo e un cui numero ristretto sarà venduto per finanziare opere benefiche. Sono grato anche alla Regione che ci ha sostenuto e a tutti gli amici delle università e istituzioni che hanno accettato di far parte del gruppo di lavoro che ci ha permesso di rendere il meritato onore al manuale de Il Vicentino e di festeggiare al meglio il nostro decennale. Oggi – ha concluso Giurano -, è bello ricordare come anche il Vicentino avesse pensato alla sua “Operina” con una valenza sociale, come oggetto di insegnamento e di divulgazione di saperi noti a pochi. A quell’epoca, infatti, oltre il 90% della popolazione era analfabeta e, quindi, quella del Vicentino fu una scommessa azzardata, ma a 500 anni di distanza possiamo solo dire che quella scommessa fu vinta». Gli altri relatori intervenuti alla conferenza stampa hanno sottolineato l’importanza storico-culturale de “La Operina” e la sua attualità. In particolare, il professor Francesco Ascoli, storico della scrittura e curatore della ricchissima raccolta di manuali di scrittura attualmente conservata dallo Scriptorium Foroiuliense ha sottolineato come: «Sia il primo manuale di scrittura dell’epoca moderna nel quale le istruzioni non si limitano a mostrare il disegno delle lettere, a come tracciarle e collegarle, ma anche a utilizzare tutti gli strumenti del calligrafo e a come usarli e rappresenta, quindi, uno dei primi manuali della storia che potremmo ricomprendere nel genere del “fai-da-te”. È un manuale – ha aggiunto – valido ancoro oggi visto che in quasi tutte le scuole e i corsi di calligrafia, si insegna la cancelleresca dell’Arrighi, essendo uno stile di scrittura non solo molto elegante e non difficile da eseguire, ma anche molto flessibile e che si presta a diverse interpretazioni. Questo stile, ad esempio, è utilizzato con successo al posto del corsivo ordinario anche da specialisti dell’ospedale Burgo Garofolo di Trieste, col quale lo Scriptorium ha in essere una convenzione specifica». Il professor March Smith, de l’Ecole de Chartes di Parigi, dal canto suo ha ricordato che «L’Operina di Ludovico Arrighi segna il punto di trapasso dai pochi libri tardomedievali di insegnamento della scrittura (singoli manoscritti contenenti regole o modelli) a un nuovo genere editoriale, il manuale di scrittura stampato. Istruzioni e modelli qui – ha chiarito Smith – si confondono in un unico testo, scritto dal calligrafo nella stessa scrittura di cui spiega il tracciato, riprodotto in silografia, moltiplicato sotto i torchi e venduto a un pubblico sempre più ampio. La potenza della stampa contribuisce in tal modo a rinnovare la scrittura a mano attraverso un modello calligrafico perfezionato da scribi di professione, semplice, leggibile ed elegante, destinato ad essere accolto nell’uso comune, non solo in Italia ma in tutta l’Europa del Rinascimento». A rappresentare l’Università di Toronto, è intervenuto il professor Paolo Granata che ha spiegato come L’Università di Toronto partecipi con grande entusiasmo alle celebrazioni per i 500 anni dell’Operina di Arrighi. «Questa iniziativa – ha affermato Granata – mette in luce la profonda sensibilità estetica, tipica del genio italiano, che ha contribuito alla nascita della cultura tipografica nel mondo occidentale, tra la fine del Quattrocento e gli inizi del Cinquecento. La scrittura umanistica, e in particolare quella cancelleresca, ha ispirato infatti i primi brillanti esempi del corsivo tipografico, che da quel momento in poi, in tutto il mondo, sarà chiamato Italico, a dimostrazione del segno indelebile lasciato dall’eccellenza italiana negli anni che furono cruciali per la nascita del libro moderno. L’Università di Toronto – ha aggiunto – celebrerà la grande eredità intellettuale dell’Arrighi, dal 19 al 21 ottobre 2022, in occasione della Settimana internazionale della lingua italiana nel mondo, con l’intento di valorizzare i beni librari custoditi presso la Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli con cui è in essere una convenzione». La professoressa Elisabetta Scarton, portando i saluti del rettore dell’Università di Udine, ha sottolineato la gioia dell’ateneo friulano nel partecipare all’iniziativa dello Scriptorium che valorizza il patrimonio culturale esistente in Friuli e ha rammentato come «la Operina sia, a dispetto del titolo, un testo a stampa fondamentale, nato e pensato 500 anni fa per formare gli uomini che lavoravano nelle cancellerie degli Stati moderni affinché i loro scritti avessero una forma efficace dal punto di vista grafico. Proprio questi aspetti – ha aggiunto – sono meglio spiegati nella prefazione alle riproduzioni dello Scriptorium scritta dal professor Andrea Zannini, del Dipartimento di studi storici della nostra università». Concludendo il lavori, l’assessore al lavoro, formazione, istruzione, università e famiglia della Regione Friuli Venezia Giulia, Alessia Rosolen ha ringraziato lo Scriptorium e tutti gli studiosi e le istituzioni che «si sono unite per questa importante iniziativa culturale che ha anche un grande valore sociale, come ormai siamo abituati a vedere in ciò che fa lo Scriptorium sin da quando, ormai qualche anno fa, appoggiamo la realizzazione della convenzione fra l’associazione del presidente Giurano e il Burlo Garofolo citata dal professor Ascoli. Sono, infine, particolarmente felice, – ha concluso – che le venti copie realizzate a mano con la consueta professionalità dallo Scriptorium contribuiscano anche a portare un pezzo così significativo della cultura italiana e della nostra regione nel mondo e contribuiscano a finanziare opere benefiche di alto valore umano e sociale».