Presentati a palazzo Torriani i progetti del laboratorio di strategie e politiche per l’azienda

“Anche quest’anno e per l’ottavo anno consecutivo, a testimonianza di un progetto oramai strutturale e non episodico, si è rinnovata la possibilità per imprese e studenti di collaborare assieme per far crescere il territorio. In concreto: i ragazzi dei corsi di laurea magistrale in Economia aziendale e in International marketing management and organization dell’Università di Udine, posti di fronte a un problema pratico e complesso di strategia e gestione delle aziende, sono stati chiamati ad analizzare, assieme ai manager aziendali e ai tutor universitari, le strade più opportune per risolverlo. Si è trattato, quindi di un approccio problem based learning, che Confindustria Udine incoraggia e sostiene in ogni sede in cui è possibile realizzarlo. Perché insistiamo sull’approccio learning by doing? Perché porta valore aggiunto a tutti”.

È quanto ha dichiarato la vicepresidente di Confindustria Udine, Anna Mareschi Danieli, che ha presenziato alle sessioni finali del Laboratorio di Strategie e politiche per l’azienda, consolidata iniziativa promossa da Confindustria Udine e Università di Udine.

Sono infatti otto anni che il Dipartimento di Scienze economiche e statistiche dell’Ateneo friulano, grazie al Laboratorio, riesce a creare un ponte fra gli studenti prossimi a concludere il loro ciclo di studi e le imprese del territorio, che accettano la sfida di aprirsi e confrontarsi apertamente con gruppi di studenti chiamati ad aiutare le aziende – in cui si sente sempre più forte l’esigenza di sperimentare nuovi punti di vista e nuove possibilità di sviluppo – ad affrontare percorsi di crescita e cambiamento.

Il progetto ha visto coinvolti nell’organizzazione, per Confindustria Udine, Franco Campagna e, per l’Università di Udine, Paolo Ermano (titolare dell’insegnamento, docente di Economia internazionale).

A tutti gli effetti è un progetto virtuoso. “Il valore aggiunto per gli studenti – spiega Mareschi Danieli – risiede nella possibilità di interfacciarsi e relazionarsi con il modo aziendale e nella marcata interdisciplinarità, che consente di osservare e discutere un problema aziendale integrando diverse prospettive, acquisendo la capacità di attingere a strumenti e conoscenze diverse in relazione alla necessità per la soluzione del problema. Inoltre, un’attività così strutturata consente di rafforzare la capacità organizzativa, di gestione del tempo, di lavorare in team, indispensabili in qualsiasi contesto lavorativo. Il valore aggiunto per le imprese è altrettanto evidente: consiste nel contribuire fattivamente alla formazione di giovani talenti e nell’attingere a competenze nuove, fresche e motivate, spesso portatrici di visioni innovative e sorprendenti rispetto a quelle sviluppate all’interno del perimetro aziendale”.

“Come Dipartimento di Science economiche e statistiche – commenta – Paolo Ermano, titolare del corso -, questa collaborazione con Confindustria ci permette garantire migliori opportunità di studio e di lavoro ai nostri studenti. Gli studenti affrontano il Laboratorio sempre con dedizione e impegno, e grazie alla nostra guida e alla professionalità delle aziende coinvolte gli garantiamo un trampolino di lancio verso il mondo aziendale della regione”.

Il tema di analisi di quest’anno è stato quantomai attuale e strategico: “Industria 5.0: verso un’industria europea sostenibile, centrata sull’uomo e resiliente”.

Come nelle edizioni precedenti, anche quest’anno sei sono state le realtà che hanno partecipato al progetto, imprese che rappresentano uno spaccato significativo della struttura produttiva della regione, e non soltanto: e più precisamente, Pratika di Rodeano, LedLuks di Vertoiba (Slo), Calzavara di Basiliano, Illy di Trieste, Asem di Buia e Thermokey di Rivarotta.

È stato un piccolo salto nel buio lungo tre mesi, che ha creato relazioni stabili, possibilità di lavoro per i ragazzi, proposte di crescita per l’azienda e quindi per l’intero territorio. Perché l’Università non è soltanto un luogo di accumulazione di conoscenza, ma anche una rete di relazioni e opportunità di applicazione dei saperi che permette agli studenti di comprendere dove sono più strutturati e dove hanno dei deficit. Così come l’azienda non è soltanto un luogo di produzione: è anch’essa costituita da reti di relazioni e saperi, che possono giovarsi enormemente di punti di vista diversi e freschi.

Oggi e domani (21 e 22 febbraio) si tengono le due sessioni di presentazione, da parte degli studenti, dei progetti realizzati nel corso del primo semestre con diverse imprese friulane. Una presentazione, tra l’altro, tenuta interamente in lingua inglese, come l’intero percorso di formazione.