Prima fase di Friuli Doc all’insegna dell’acqua e non solo per il clima
L’avvio di Friuli Doc per ora è stato caratterizzato da un elemento che non ti aspetti in una manifestazione dal chiaro connotato etilico, l’acqua, da un lato quella venuta dal cielo che ha rovinato la festa dell’inaugurazione che pioggia o meno sarebbe stata comunque la solita passerella dei soliti pavoni, in questo caso umidi e umidicci, alcuni al di là del clima. Evento intorno al quale, purtroppo, girano le velleità d’immagine dei vip arrivati e degli arrivandi, una stantia vetrina di potenti o presunti tali nobilitata, in questo caso da apprezzabili figure femminili. Sinceramente però le inaugurazioni alla lunga stancano. Ma l’altro elemento acquatico fuori tema avverrà oggi pomeriggio sempre sotto la Loggia del Lionello con la tavola rotonda su “l’acqua, una risorsa tanto essenziale quanto fragile” organizzata dalla società Cafc SpA. Non si tratta però del tentativo di buttarsi nell’affare di annacquare il vino che ogni tanto rispunta a Bruxelles come soluzione per abbassare il grado alcolico della bevanda così apprezzata in Friuli e non solo, ma della volontà della società portrice di acque bainche e nere, di prolungare la propria festa di presentazione del proprio bilancio di sostenibilità avvenuta mercoledì scorso, bilancio che ha visto la solita narrazione del “va tutto ben” condita da quanto siamo bravi e ricchi. Intendiamoci nulla di scandaloso, siamo nel solco dell’ordinaria narrazione di tutte le aziende in stile “perle per i porci”, visto che in realtà permangono alcune ben note criticità nella gestione di reti idriche e impianti di depurazione sulle quali, non abbiamo dubbi, Cafc interverrà con rinnovata e ben finanziata efficacia. Scherzi a parte bene che, come si legge nella presentazione dell’iniziativa, ci si ponga l’obiettivo di “garantire acqua potabile sicura per tutti i cittadini ossia assicurare che ogni abitante della regione abbia accesso continuo ad acqua potabile sicura, nel rispetto dell’ambiente”. Quello che stride è la collocazione in Friuli Doc, a meno che non si vogliano promozionare gli spritz. Facile ironia a parte quello che ci si aspetta, o meglio si spera, da questa edizione 2024 della kermesse, che gli sforzi profusi dall’amministrazione comunale di Udine per dare vita alla prima edizione di Friuli Doc targata centrosinistra sia nel segno della discontinuità dal recente passato, dopo la disastrosa gestione fontaniniana dell’evento trasformato in una grande sagrona che sapeva di tappo. Qualcuno eccepirà che anche l’anno scorso erano in carica Felice De Toni e la sua squadra, ma bisogna ricordare che la nuova giunta aveva dovuto, nei fatti, utilizzare scelte prese dalla precedente amministrazione. Vedremo come andrà questa edizione, che vede i verità alcune interessanti iniziative culturali per uscire dallo stereotipo del “magnar e bevi”. Visto che siamo in tema di facezie non possiamo non segnalare come si sia materializzata sotto il palchetto una giovane, nella foto cerchiata reggente il nastro , con una somiglianza impressionante che vi invitiamo a valutare da soli, che sia un segnale del nuovo corso della kermesse.