Privacy in sanità: Liva, solidali con medici e strutture

“La questione è di lana caprina e come ci si muove si rischia di sbagliare, ma star fermi davanti ai problemi è un privilegio non concesso alla politica, soprattutto quando ne va della salute dei cittadini. Il buon senso suggerisce di essere solidali con medici e strutture che si sono presi carico di chi era più debole. E di auspicare si trovi rapidamente un giusto equilibrio tra tutela della privacy e della salute dei più fragili”. Il segretario regionale Pd Fvg Renzo Liva interviene nella vicenda delle sanzioni comminate a AsuFc, AsFo e AsuGi per aver distribuito ai medici liste di pazienti con fragilità, da scremare, anche in funzione di prevenzione anti Covid. “Ho superato i sessanta – argomenta Liva – e non ho certo atteso alcun sollecito per vaccinarmi. Ma se mi fosse sfuggito, se mi fossero mancate le informazioni o le capacità per prendere autonomamente l’iniziativa, sarei molto grato alla sanità pubblica e ai medici che si fossero ricordati di me e mi avessero proposto l’utilità di vaccinarmi. Certo è giusto che i dati sanitari di ognuno di noi siano riservati, non girino a nostra insaputa”. “Spetta proprio a istituzioni, politica e soggetti coinvolti professionalmente – continua Liva – trattare tempestivamente questioni d’interesse pubblico connesse allo sviluppo tecnologico, come appunto la privacy, la cybersicurezza o la condivisione dei dati. Ad esempio sarà un ottimo giorno – spiega Liva – quando potremo tutti recarci per una visita specialistica fuori dalla nostra Azienda sanitaria e, restando in regione, non doverci portarci appresso la documentazione cartacea, perché in tutta la regione i dirigenti medici potranno accedere al nostro fascicolo sanitario. Se sarà necessario – conclude – il preventivo assenso ci mettano in condizioni di darlo o negarlo con facilità”.