Prossimi eventi d’ottobre dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione

Annunciati i prossimi eventi in programma organizzati dall’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione:

IL SALDATORE DEL VAJONT
(Marsilio Editori, 2023)
di Antonio Giacomo Bortoluzzi

martedì 24 ottobre 2023 ore 18.00
Libreria Tarantola
via Vittorio Veneto 20, Udine

Andrea Zannini, vice Presidente dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione, dialogherà con l’autore

Il romanzo ripercorre, attraverso le vicende di lavoro e di vita del paese e le memorie de famiglia del protagonista, l’epopea del più drammatico disastro provocato nel nostro paese dall’uomo in tempo di pace nel secolo scorso. Il 9 ottobre 1963, in una zona compresa tra Friuli Venezia Giulia e Veneto, nella valle del torrente Vajont affluente del Piave, si staccò dal monte Toc una frana di enormi proporzioni che precipitò nel lago artificiale sottostante provocando una gigantesca onda alta 250 metri che si abbatté sui piccoli centri e sulle frazioni di Erto e Casso e sulla cittadina di Longarone. Il bacino del lago era stato creato costruendo una imponente diga posta a sbarramento del torrente. Persero la vita quasi duemila persone.

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TERRA IRREDENTA, TERRA INCOGNITA
L’ora delle armi al confine orientale d’Italia 1914-1918
(Editori Laterza, 2023)
di Fabio Todero

Venerdì 20 ottobre 2023 ore 18.00
Libreria Tarantola
via Vittorio Veneto 20, Udine

Raoul Pupo e Giampaolo Borghello dialogheranno con l’autore.

L’autore
Ricercatore dell’Istituto regionale per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea nel Friuli Venezia Giulia, si occupa da anni di Grande guerra e di storia della frontiera orientale. Su queste tematiche ha pubblicato numerose monografie e saggi su volumi e riviste.

Il libro, pubblicato da Laterza nella collana Storia e Società, utilizzando un ricco repertorio di memorie, di articoli di giornale, di testi, di documenti analizza i momenti chiave delle vicende belliche durante il primo conflitto mondiale soprattutto nell’area della Venezia Giulia, un territorio multietnico e multiculturale dove convivevano popoli diversi – italiani, sloveni e croati – variamente coinvolti nel conflitto.