Questo impianto eolico non s’ha da fare… Tutti d’accordo in Regione Fvg: le valli del Natisone non si devono deturpare

Raramente si è determinata una convergenza così convinta fra maggioranza ed opposizione, tutti contrari alla realizzazione dell’impianto eolico “Pulfar” nelle valli del Natisone a cominciare dalle dichiarazioni dell’assessore l’assessore regionale alla Difesa dell’ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile Fabio Scoccimarro in occasione della consegna della petizione firmata da oltre 3.500 cittadini contro il progetto di realizzazione di un parco eolico sul monte Craguenza, che coinvolge i Comuni di Pulfero, Torreano, San Pietro al Natisone, Moimacco e Cividale del Friuli. “Non possiamo permettere, ha detto l’assessore, che nel Friuli Venezia Giulia, il nostro piccolo compendio dell’universo, trovino spazio enormi pale eoliche che deturpano il paesaggio e rischiano di comprometterne la biodiversità. La linea politica che continuo a sostenere è chiara e vuole perseguire uno sviluppo sostenibile che sia davvero compatibile con il territorio. Per il progetto ‘Pulfar’, lo screening di Via eseguito dagli uffici regionali ha evidenziato la necessità di effettuare una Valutazione di impatto ambientale: qualora la società proceda con la nuova richiesta di valutazione, in tale sede verrà adottato massimo rigore per garantire il rispetto delle normative europee, nazionali e regionali in materia di transizione energetica”. “Non siamo contrari a prescindere ai progetti di energia rinnovabile – ha chiarito Scoccimarro -, ma è essenziale che le aziende proponenti osservino tutte le linee guida previste, condividendo il progetto in primis con il territorio. Applicheremo le norme in vigore, augurandoci che il parco eolico sul Craguenza non venga realizzato”.

Gruppo Pd, su eolico Pulfar siamo accanto ai cittadini

«Il progetto per la realizzazione dell’impianto eolico “Pulfar” nelle valli del Natisone va scongiurato perché privo della benché minima condivisione con i territori, con le amministrazioni locali e le comunità. Appare evidente che è privo di ricadute positive sia per i territori che per le finalità energetiche. Al contrario, appare pesantemente impattante dal punto di vista ambientale e paesaggistico, sulla ricchissima biodiversità dell’area, e anche sui settori agricolo e turistico della zona». Lo affermano i consiglieri regionali Massimiliano Pozzo, Manuela Celotti, Francesco Martines, Massimo Mentil, Laura Fasiolo (Pd) e Marko Pisani (Ssk) presenti oggi a Trieste alla consegna al presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin della petizione “Opposizione al progetto di un impianto eolico denominato “Pulfar” da realizzarsi nei Comuni di Pulfero, Torreano, Cividale Del Friuli, Moimacco e San Pietro al Natisone”.
«In questa battaglia siamo accanto ai cittadini e diamo pieno sostegno alla petizione lanciata dal comitato Proteggiamo il Craguenza e che raccoglie oltre tremila firme. Il fatto che nel Piano energetico regionale non ci sia traccia dell’eolico – continuano gli esponenti dem – la dice lunga sulla mancanza di programmazione regionale sul tema. Ma fa anche capire che per la Regione l’eolico non è una fonte energetica su cui puntare».

Honsell (Open): necessario ascoltare le comunità, no a progetti impattanti

“Come Open Sinistra FVG abbiamo espresso il nostro sostegno alla petizione popolare contraria alla realizzazione di parchi eolici qualora questi comportino un impatto ambientale e paesaggistico non supportato
da studi approfonditi sulla presenza di venti significativi. Il progetto “Pulfar” rappresenta proprio un caso di questo tipo: ha ricevuto decine di osservazioni contrarie da parte dei cittadini, che hanno dato vita ad
un comitato promotore capace di raccogliere un numero molto elevato di firme.” Così si è espresso Furio Honsell, Consigliere regionale di Open Sinistra FVG.

Pellegrino (Avs): “Dalle valli del Natisone un segnale chiaro: il territorio va ascoltato. la transizione ecologica non sia speculazione”

«La consegna di oltre tremila firme al Presidente del Consiglio regionale Mauro Bordin da parte del Comitato “Proteggiamo il Craguenza / Zaščitimo Kraguojnco” è un gesto di grande partecipazione democratica e civile. Le cittadine e i cittadini delle Valli del Natisone stanno difendendo il proprio territorio da un progetto calato dall’alto, che presenta evidenti criticità ambientali e tecniche, e da vice presidente della IV Commissione mi farò carico di portare la petizione all’attenzione dell’ufficio di presidenza perché possa essere discusso quanto prima possibile.» – dichiara la consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino.

«Il progetto del parco eolico Pulfar, previsto sul Monte Craguenza, è emblematico di un modo di procedere che non tiene conto delle comunità locali, né del principio di pianificazione ambientale responsabile. Le energie rinnovabili sono fondamentali, ma non si possono realizzare a scapito dei paesaggi, della biodiversità e della coerenza scientifica dei progetti. La transizione ecologica non può passare dalla sensibilità della classe imprenditrice, che ha ovviamente l’interesse economico come stella polare, ma deve basarsi su regole chiare» – continua Pellegrino.

La consigliera di AVS sottolinea inoltre come «la stessa documentazione depositata dall’azienda proponente presenti lacune gravissime, a partire dall’assenza di dati reali sul vento e da valutazioni ambientali superficiali. È inaccettabile che un investimento da decine di milioni di euro, anche con fondi PNRR, si fondi su dati virtuali e mappe errate. La tutela del bene comune passa prima di tutto dalla trasparenza e dalla serietà progettuale».

«Il territorio del Monte Craguenza – continua Pellegrino – è un patrimonio naturale e paesaggistico che merita protezione e valorizzazione, non speculazioni. La mobilitazione delle Valli del Natisone ci ricorda che la partecipazione dei cittadini è la vera forza della democrazia. La Giunta regionale ascolti queste istanze e agisca con responsabilità: la legge regionale 2/2025, che disciplina la localizzazione degli impianti per le energie rinnovabili, evidentemente va rafforzata, come Alleanza Verdi e Sinistra ha più volte chiesto, per garantire criteri chiari, trasparenza nelle procedure e tutela effettiva dei territori più fragili.»

Pellegrino commenta anche le dichiarazioni dell’assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro, che ha affermato di essere “più contrario del Comitato stesso” alla realizzazione di impianti eolici sul territorio regionale: «Se l’assessore condivide la nostra preoccupazione, allora la Regione dimostri coerenza e metta mano alla normativa. Bene che si stiano analizzando le potenzialità del minieolico, una direzione su cui io stessa avevo insistito già nel 2023, proprio per promuovere modelli energetici diffusi, a basso impatto e realmente sostenibili. È questa la strada per una transizione ecologica giusta.”

Patto per l’Autonomia-Civica FVG: «Favorevoli alle energie rinnovabili ma serve coinvolgimento dei territori per una transizione giusta dal punto di vista sociale e ambientale»

«Siamo convintamente favorevoli allo sviluppo delle energie rinnovabili, necessarie per affrontare la transizione ecologica e la decarbonizzazione, ma riteniamo che ciò non possa avvenire senza una chiara guida
pubblica e senza il pieno coinvolgimento dei territori. La transizione energetica deve essere pianificata, condivisa e integrata con il paesaggio e le esigenze delle comunità, non lasciata alle scelte unilaterali di operatori privati mossi da logiche speculative». Così i Moretuzzo, Massolino e Liguori esprimono il sostegno del Gruppo Patto per l’Autonomia – Civica FVG alla petizione regionale “Opposizione al progetto di un impianto eolico denominato Pulfar”, consegnata in data odierna alla Presidenza del Consiglio e che solleva questioni rilevanti di pianificazione, tutela del paesaggio e coinvolgimento delle comunità locali.
«È indispensabile che la Regione garantisca equilibrio tra produzione energetica, tutela ambientale e accettabilità sociale – spiegano i consiglieri -. Va inoltre ricordato che l’eolico non è nemmeno citato nel Piano Energetico Regionale approvato appena lo scorso anno: la Giunta ha dunque il dovere di avviare una riflessione pubblica e partecipata prima di consentire interventi di questo tipo. Il vento è un bene comune e non può essere regalato al primo privato che voglia specularci, bensì deve diventare un’occasione di governo del territorio al cui centro stiano le politiche per le aree interne e di partecipazione di pubblica nonché di decarbonizzazione, per una
transizione che sia giusta sia dal punto ambientale che sociale».

Capozzi (M5S): “Eolico Pulfar dimostra l’importanza del dibattito pubblico”

«Abbiamo sostenuto la petizione presentata oggi da oltre tremila cittadini, con la quale è stato espresso il dissenso verso la costruzione di un grande parco eolico da 28 MW nelle Valli del Natisone».
A ricordarlo è Rosaria Capozzi, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, intervenuta quest’oggi alla presentazione delle firme contro la realizzazione del parco eolico Pulfar nei Comuni di Pulfero e Torreano di Cividale.

«Abbiamo più volte ricordato come la mancata definizione di regole chiare sulla proliferazione degli impianti a energia rinnovabile abbia portato la nostra Regione a installare, al momento, il 50% in più delle energie rinnovabili richieste dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica per il 2024. Pertanto – ricorda la consigliera regionale – impianti di questo tipo finiscono per impattare sui nostri territori e sul paesaggio, con conseguenze economiche certe per quelle attività che, con fatica, cercano di sviluppare un turismo sostenibile nelle nostre aree».

«Non possiamo accettare che poche società e pochi beneficiari di incentivi nazionali finiscano per incidere pesantemente sulle nostre comunità. In questo caso, il dissenso degli enti locali, manifestato in maniera trasversale, è stato sicuramente importante, ma ancor più significativa è stata la nostra azione, che ha voluto avvisare per tempo i cittadini delle valli, informandoli di quanto stava per accadere sui loro monti. Questo – continua la consigliera regionale – ha permesso di attivare forme di dibattito pubblico, attraverso una capillare informazione ai cittadini e il coinvolgimento delle migliori competenze disponibili, che hanno dimostrato come il progetto presentato per lo screening ambientale non fosse idoneo né completo, e pertanto dovesse essere ritirato». «L’auspicio – conclude Capozzi – è quello di non dover più parlare di impianti eolici in questa zona e di proseguire la transizione energetica puntando sulle energie rinnovabili nelle aree realmente idonee alla loro installazione».

Energia. Di Bert (Fedriga presidente): preoccupa il progetto di impianto eolico Pulfar

Esprimo forti perplessità in relazione all’impatto che il progetto di impianto eolico Pulfar potrebbe avere su un territorio di straordinaria ricchezza naturalistica, storica e culturale come quello dei Comuni di Pulfero, Torreano, Cividale del Friuli, Moimacco e San Pietro al Natisone”. Sono le parole di preoccupazione che il consigliere regionale Mauro Di Bert, a nome di tutto il gruppo consiliare Fedriga presidente, esprime in una nota a margine della presentazione della petizione contro l’impianto eolico della potenza complessiva di 28,8 Mw. “L’area interessata dal progetto si distingue per un elevato valore ambientale, caratterizzato da una biodiversità botanica e avifaunistica unica nel suo genere – sottolinea Di Bert – e la realizzazione di un impianto di tale entità che non comprende solo le turbine, ma anche tutte le opere accessorie necessarie alla loro installazione e gestione, coinvolgerebbe un’ampia porzione di paesaggio oggi integro, rendendo estremamente difficile, se non impossibile, salvaguardare tale territorio”. “Ciò non significa opporsi allo sviluppo delle energie rinnovabili – conclude il capogruppo di Fp – ma promuoverlo con buon senso, riducendo l’impatto sul territorio. Solo così la transizione energetica potrà dirsi davvero sostenibile e rispettosa del paesaggio e delle comunità locali”.

Miani (Lega): Valli  Natisone, parco eolico senza fondamenta

“Lo scorso luglio quando è uscita la notizia di un progetto presentato dalla Green power per la realizzazione di un parco eolico nel crinale del monte Craguenza sono stato il primo a esprimere parere negativo su questo progetto che produrrebbe gravi danni nelle Valli del Natisone. Il no del territorio a questo parco eolico è unanime”. Lo ribadisce in una nota il consigliere di Lega Fvg, Elia Miani, in seguito alla presentazione di una petizione popolare sottoscritta da oltre 3 mila cittadini e consegnata al presidente del Consiglio regionale, Mauro Bordin. “Il Comune di Cividale – prosegue l’esponente del Carroccio – ha approvato un documento condiviso con altri municipi sulla contrarietà all’opera e anche l’assessore Scoccimarro ha bocciato i parchi eolici di grandi dimensioni”. Miani sottolinea inoltre che in questi mesi “ci sono stati incontri di approfondimento dove sono emerse tutte le criticità e la contrarietà della popolazione del territorio visibilmente preoccupata. Si tratta di piloni di 200 metri su piattaforme di 60 metri per 60 che sorgerebbero in una zona dal notevole valore paesaggistico e naturalistico. Le località di Cividale, Pulfero, Torreano, San Pietro al Natisone e Moimacco sarebbero interessate per il passaggio dei cavi”. “Questo progetto – conclude l’esponente di Maggioranza – è privo di fondamenta dato che sul crinale del monte Craguenza non c’è vento. L’iniziativa si basa su dati virtuali e sbagliati, visto che le mappe del vento che sono state utilizzate non sono riferite al Craguenza, ma a un’altra zona della nostra regione”.

Balloch (Fdi):  Valli  Natisone,no a parco eolico impattante

“Le Valli del Natisone sono un patrimonio ambientale, paesaggistico e culturale unico e non devono essere compromesse da interventi che rischiano di modificarne profondamente l’identità”.

È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale Stefano Balloch (FdI) che interviene a sostegno della petizione presentata oggi in Consiglio regionale dal comitato “Proteggiamo il Craguenza” contro la realizzazione di un parco eolico nel cuore delle Valli del Natisone/ Secondo Balloch “la transizione ecologica è un obiettivo condivisibile, ma va perseguito con equilibrio e buon senso, senza imporre soluzioni che potrebbero arrecare danni irreparabili al territorio e alle comunità locali”. “La tutela dell’ambiente – sottolinea il consigliere – non può prescindere dal rispetto per il paesaggio e per chi lo vive ogni giorno”. Balloch invita a valutare “alternative altrove più sostenibili e meno invasive, in grado di coniugare l’uso di fonti rinnovabili con la salvaguardia del territorio. Non possiamo accettare che decisioni così impattanti vengano prese senza un confronto aperto con la Regione, i cittadini e gli amministratori locali”. Il consigliere conclude auspicando “un iter amministrativo rigoroso e trasparente, che tenga conto delle istanze emerse dal territorio: le preoccupazioni dei cittadini meritano attenzione. Il nostro dovere è ascoltare e agire con responsabilità opponendoci con forza a tale scellerata previsione nelle Valli del Natisone”.

Consegnata al Presidente del Consiglio regionale la petizione popolare per bloccare il parco eolico, denominato Pulfar