Reddito energetico, bocciata proposta M5S: “Lontani anni luce da finta idea green del centrodestra”

Bocciata dal centrodestra la proposta di legge del MoVimento 5 Stelle per l’introduzione del Reddito energetico in Friuli Venezia Giulia. “Sconcertante la visione di transizione ecologica dell’assessore Scoccimarro, capace soltanto di dichiarazione e annunci ma che non intende confrontarsi su proposte concrete e attuate già in altre regioni” commentano i consiglieri regionali pentastellati. “Da questi due giorni di Consiglio regionale – sottolinea Cristian Sergo, primo firmatario della proposta di legge -, emerge che l’idea di transizione ecologica di Giunta e maggioranza non riguardi l’abbattimento della povertà energetica e la spinta sulle fonti rinnovabili, ma nuovi inceneritori e utilizzo del gas. Siamo distanti anni luce da questa ottica retrograda, come dimostrano le proposte che abbiamo avanzato e che, per fortuna, in certi casi sono andate a buon fine: basti pensare alla norma sulle grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico con la cessione gratuita di energia ai territori montani, agli incentivi per le batterie di accumulo di energia prodotta da impianti fotovoltaici e al coinvolgimento di Friulia in iniziative di efficientamento energetico e produzione di energia rinnovabile”. “L’obiettivo del Reddito energetico è di accompagnare progressivamente la sostituzione delle fonti energetiche fossili con quelle rinnovabili, recando così benefici all’ambiente e alla salute dei cittadini, ma anche al loro portafoglio – spiega Sergo -. Il meccanismo, infatti, prevede che la Regione investa nell’installazione di impianti fotovoltaici per le famiglie che non possono permetterselo, garantendo un risparmio in bolletta. Contestualmente, l’energia non consumata viene immessa nella rete tramite apposita convenzione, con i proventi che va ad alimentare un fondo di rotazione regionale per investire ulteriormente in questo ambito”. “Il comune sardo di Porto Torres, pioniere di questa misura, ha già attivato una prima tranche di 250 mila euro di finanziamenti, con 49 impianti installati che, nei primi mesi di attuazione, ha garantito risparmi in bolletta complessivi di 9 mila euro e ha portato oltre 6 mila euro nel fondo di rotazione. Convinta da questi risultati la Regione Puglia si è dotata di una legge analoga approvando già il regolamento attuativo scritto in collaborazione con GSE S.p.A. il Gestore dei Servizi Energetici la società interamente partecipata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. Ma, secondo Scoccimarro – conclude il consigliere M5S -, in Friuli Venezia Giulia non si può fare, avrebbe fatto meglio a dire che non si vuol fare”.