Reso noto il programma di Alleanza Verdi e Sinistra per le regionali. Punti “prendere o lasciare” o base di discussione?
Alleanza Verdi e Sinistra (Europa Verde – Verdi, Sinistra Italiana, Possibile) annuncia i punti principali messi a disposizione del programma di coalizione per le elezioni regionali 2023. “Si tratta, si legge in una nota, di un programma radicalmente alternativo a quello delle destre di Fedriga e Riccardi e segna una fortissima discontinuità con le politiche neoliberiste e fossili degli ultimi anni”. Ovviamente va capito cosa vuol dire quel “messi a disposizione”, se in sostanza si tratta di punti di discussione o paletti imprescindibili “prendere o lasciare” il che, vedendoli tutti, equivarrebbe a chiedere alle altre forze partitiche o associative di sposare il programma dell’Alleanza Verdi e Sinistra a quel punto aderendovi. Crediamo ovviamente non sia così, anche se il comunicato non è esaustivo da questo punto di vista, e l’uso di termini come “pilastri” non trasmette logiche di trattativa, ma di monolitici ed insormontabili dictat, alcuni dei quali, per altro, non direttamente collegabili alle attività amministrative di una Regione. Speriamo di sbagliarci e di essere noi poco furbi, perchè, se non fosse così, quel programma, viene il ragionevole dubbio, sarebbe fatto per essere accolto. Ma vediamo i capitoli di questo programma:
Al primo punto la difesa e l’investimento nella sola sanità pubblica per abbattere le liste d’attesa, garantire gratuità e rispetto dei diritti e dei salari delle lavoratrici e dei lavoratori. Stop alla nomina politica dei direttori generali, riattivazione degli ospedali di rete (Gemona e Cividale), investimenti nella salute mentale e nelle guardie mediche, ridefinizione ruolo dei medici di famiglia in chiave pubblica.
In tema di lavoro si prevedono forti investimenti in prevenzione e sicurezza, anche tramite la creazione di una patente a punti o il white pass. Fondamentale è la lotta al precariato, salario minimo, sperimentazione settimana corta e reddito di base. Si prevede una prospettiva green attraverso un piano industriale di riqualificazione tecnologica, ecosostenibile e circolare.
Stop a tutti gli interventi di devastazione ambientale: Cimpello – Sequals-Gemona, San Vito- Nogaredo, centrale a carbone di Monfalcone, ipotesi nucleare a Monfalcone e raddoppio di Krsko, stop a nuovi inceneritori e a centraline Siot.
Sì invece a decarbonizzazione partecipativa completa della Regione con verifica indipendente, a forti investimenti per comunità energetiche rinnovabili, sì a una politica zero rifiuti più estesa e capillare. Sì alla sperimentazione della gratuità del Trasporto Pubblico Locale, tutela e valorizzazione dei beni comuni.
Terzo pilastro, difesa dei diritti umani e civili, con lo stop ai respingimenti illegali dei migranti con la Slovenia, l’attuazione di nuovi piani di accoglienza diffusa e creazione di posti di lavoro in questo ambito.
Si deve garantire alle donne in Fvg il diritto all’aborto. Si propone il riconoscimento dei diritti della comunità lgbtqia+, la lotta al bullismo è omolesbobitransfobico e l’attivazione di percorsi di educazione affettiva e sessuale nelle scuole.