Rete geriatrica regionale, via libera del Consiglio regionale Fvg

Consolidare e potenziare le azioni tra istituzioni locali, ambiti socioassistenziali, associazioni di volontariato esistenti per favorire la presa in carico dell’anziano. È questo l’impegno assunto oggi in Consiglio dalla Giunta grazie a una specifica mozione che ha visto come prima firmataria la consigliera dei Cittadini Simona Liguori – documento sottoscritto anche dal capogruppo dei civici Centis, dai consiglieri di minoranza Bidoli (Patto), Honsell (Open Sinistra), Iacop e Santoro (PD), Ussai (5Stelle), Zalukar (Misto) ed emendato dalla maggioranza – e che ha raccolto il voto unanime dell’Aula.
Prioritario per Liguori «fare sistema tra professionisti (medici, infermieri, assistenti sociali, psicologi, volontari) e luoghi di cura e di assistenza all’anziano (ospedale per acuti, abitazione, centro diurno, casa di riposo), specialmente in un territorio come il nostro dove la popolazione over 65 è pari al 26%. Fare sistema è importante perché le persone con malattie croniche sono 493 mila, perchè l’80% dei 20 mila anziani con disturbi cognitivi gravi vivono in famiglia, perché l’estrema vulnerabilità degli anziani, manifestatasi nel corso della pandemia Covid-19, spinge alla ricerca di modelli di presa in carico via via più efficaci. In Friuli Venezia Giulia – ha aggiunto Liguori – ci sono buoni professionisti, buone prassi e buoni volontari che si avvantaggeranno da un maggior coordinamento e collegamento dei percorsi di tutela della salute e sociali della persona anziana attualmente esistenti sul territorio (domicili, centri diurni, strutture riabilitative RSA, case di riposo, etc.) e tra territorio e ospedale per acuti. Un’organizzazione dei servizi tramite un “Modello a Rete” consente un’efficace presa in carico integrata della persona anziana nella propria abitazione (o nella casa di riposo) per il mantenimento della sua salute, della sua vita autonoma, per rallentarne il declino dello stato funzionale in presenza di malattie cronico-degenerative in fase iniziale (ad esempio demenza, scompenso di cuore, insufficienza di respiro, etc.) e per garantirne la qualità di vita durante la fase avanzata di malattia».