Riccardi: indagine Scuola Sant’Anna positiva sui servizi sanitari Fvg sotto la pandemia. Ussai M5s: l’assessore dimentica di rendere noti altri sondaggi e nasconde che il dato riguarda il 2020

Sondaggio che vai sondaggio che trovi. Si cerca di smentire i dati della realtà con l’utilizzo del sondaggio benevolo, ma la propaganda resta al palo. Così l’assessore alla sanità del Fvg Riccardi, dopo settimane di dati ed analisi negative sulle performance della sanità Fvg prova a rilanciare e cita l’indagine effettuata dall’Istituto di management della Scuola Sant’Anna di Pisa dove la Regione Friuli Venezia Giulia  si colloca al quarto posto a livello nazionale per grado di soddisfazione dei cittadini in relazione ai servizi sanitari erogati nel periodo della pandemia. Conta ovviamente Riccardi sul fatto che nessuno vada a guardare la fonte ( clicca per leggere https://www.santannapisa.it/it/news/covid-19-la-risposta-del-ssn-tre-strumenti-valutare-la-capacita-di-resilienza-dei-sistemi) .

“Il risultato che è emerso dal lavoro fatto dall’Istituto Sant’Anna di Pisa – ha spiegato Riccardo Riccardi – rappresenta innanzitutto un incoraggiamento e una gratificazione per tutti gli operatori del sistema sanitario regionale, ai quali va ancora una volta il ringraziamento dell’Amministrazione per il loro impegno. In secondo luogo la rilevazione è anche una risposta a chi, ignorando la serietà necessaria ad affrontare questo particolare momento, strumentalizza l’emergenza per prodursi in attacchi politici”. Da questa dichiarazione sono partite di conseguenza una serie di attacchi. Per  il consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle, Andrea Ussai “Il vicepresidente Riccardi cita l’indagine effettuata dall’Istituto di management della Scuola Sant’Anna di Pisa ma dimentica di rendere noti anche altri sondaggi, decisamente meno lusinghieri”. “Riccardi fa passare quell’indagine, che colloca la nostra regione al quarto posto a livello nazionale per grado di soddisfazione dei cittadini in relazione ai servizi sanitari erogati nel periodo della pandemia, come una sorta di endorsement al suo operato – continua Ussai -, ma dovrebbe anche sottolineare come l’indagine è relativa al 2020, in cui incide principalmente la prima ondata, che aveva visto il Friuli Venezia Giulia tra le regioni meno colpite”.  “C’è infatti un altro sondaggio, effettuato da Emg Different per Adnkronos ad aprile 2021, in cui il giudizio sulla gestione dell’emergenza in Friuli Venezia Giulia è decisamente negativo, collocando la nostra regione al quartultimo posto, davanti solo a Sicilia, Calabria e Puglia – aggiunge il consigliere M5S -. Inoltre, la sedicesima edizione del Rapporto Sanità, realizzata dall’Università Tor Vergata di Roma nell’ambito delle attività promosse dal Centro per la Ricerca Economica Applicata (CREA) in Sanità, pone il Friuli Venezia Giulia per il 2020 in quintultima posizione in Italia nel gradimento degli utenti sul servizio sanitario nel suo complesso, davanti soltanto a Puglia, Basilicata, Sicilia e Calabria, perdendo ben sette posizioni rispetto al 2019”.

A rincarare la dose il consigliere del gruppo misto Walter Zalukara che parla, riferedosi a Riccardi di “passerella delle vanità”.  “Siamo di  nuovo alle prese con i sondaggi sul gradimento del sistema sanitario, chiosa Zalukar,  che poi vengono usati per formare graduatorie di merito, o demerito, tra le varie regioni italiane. Ma non dobbiamo dimenticare che si tratta appunto di sondaggi, quindi di opinioni per lo più basate su esperienze personali, o di familiari o conoscenti, e non di dati oggettivi sulla effettiva performance dei sistemi sanitari. Intendiamoci, ben vengano i sondaggi che misurano la soddisfazione dei cittadini sui loro servizi sanitari, ma dovrebbero servire per individuare i punti di debolezza del sistema per correggere cosa non funziona, non per allestire passerelle volte a mettere in mostra chi ha più muscoli, tipo concorso di body building. Quando dirigevo il 118 a Trieste i report annuali di apprezzamento del pubblico sul servizio ci davano spesso sopra il 90% di gradimento, cosa di cui ero ovviamente contento, ma era il servizio che si doveva dare ai cittadini, e allora preferivo soffermarmi sul quel 10% o meno di insoddisfazione per trarre spunti di miglioramento, piuttosto che nascondere la polvere sotto il tappeto, come in uso di questi tempi”.

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