Rifondazione Comunista sull’emergenza sanitaria in FVG
La lettera che l’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri del Friuli Venezia Giulia ha inviato nei giorni scorsi al Presidente della Regione esprime la drammaticità della situazione di gestione dell’emergenza, in una visione a quanto pare assolutamente condivisa da larghissima parte del personale sanitario impegnato in prima linea sul fronte COVID, finora non percepita dalla collettività e molto distante dai dati ufficiali. Fotografa una sanità regionale vicinissima al collasso, con personale stanco e logorato, costretto a lavorare senza sosta nel trovare soluzioni minuto per minuto per far fronte a situazioni di malati che dovrebbero essere accolti in Terapia Intensiva, ma che invece affollano i Pronto Soccorso. A dirlo sono Roberto Criscitiello e Maurizio Acerbo rispettivamente segretario regionale e segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista.
Non meno grave, prosegue la nota, è la denuncia di una sanità territoriale che non riesce a svolgere la sua azione preventiva e di primo soccorso dei malati, che finiscono per intasare le strutture ospedaliere. Questo è il frutto di una riforma sanitaria voluta dalla precedente amministrazione regionale a guida Serracchiani, che ha dismesso ospedali senza potenziare la medicina territoriale, ha operato tagli senza decentrare la prevenzione e la cura. Ancora più grave appare la notizia che si aprono nuovi reparti di Semintensiva: servono per ridurre i numeri dei ricoverati in Intensiva e addomesticare gli indicatori? Oggi i giornali ci informano che l’RT, indice di contagio, della nostra regione vale 0,79, il più basso d’Italia. Evidentemente i numeri che vengono comunicati ai cittadini e al Governo sono altri rispetto a quelli dei reali malati gravi che affollano gli ospedali. Il Presidente della Regione, primo responsabile, dopo la scellerata riforma del Titolo V della Costituzione, della salute pubblica e dell’organizzazione delle misure per affrontare la situazione di emergenza, punta al passaggio della regione dalla zona rossa a quella gialla, evento certamente più remunerativo sul versante del consenso e del futuro politico ed elettorale. Questa Amministrazione regionale è assolutamente inadeguata al compito che le è stato affidato dagli elettori. Ne chiediamo le immediate dimissioni.