Istituto Tedesco di Qualità e Finanza: Roncadin è l’azienda italiana più sostenibile del settore frozen food
L’azienda Roncadin di Meduno (PN), Società Benefit specializzata nelle pizze surgelate, è prima in classifica per sostenibilità nel suo settore secondo l’Istituto Tedesco di Qualità e Finanza. Stabilimento alimentato con energia elettrica 100% da fonti rinnovabili, sistemi antispreco, filiere corte e imballi ecologici valgono un punteggio di 100/100 e la Green Star dei ricercatori indipendenti. Punteggio pieno (100/100) e primo posto assoluto per la sostenibilità fra le aziende alimentari italiane del settore surgelati: la Roncadin di Meduno (PN), che produce pizze surgelate di alta qualità per la grande distribuzione italiana e internazionale, è medaglia d’oro, anzi green, secondo l’Istituto Tedesco Qualità e Finanza (ITQF), autore di una ricerca indipendente che segnala le realtà che si distinguono per rispetto dell’ambiente e responsabilità sociale. Nella categoria “prodotti da freezer” dunque la vincitrice è un’azienda da sempre fa delle scelte ben precise, in un settore tra l’altro “energivoro” come quello dei surgelati: «Massima attenzione al risparmio energetico, alimentazione 100% da impianto fotovoltaico e altre fonti rinnovabili, lavoro incessante per avere filiere di approvvigionamento sempre più corte e locali e per rendere le nostre confezioni il più possibili riciclate e riciclabili: è questo l’impegno che Roncadin si è presa fin dalla sua nascita e che da poco abbiamo inserito addirittura nel nostro statuto societario, diventando ufficialmente Società Benefit» sottolinea l’amministratore delegato Dario Roncadin, alla guida di questa realtà-modello che, nella zona pedemontana della provincia di Pordenone, cresce mettendo insieme risultati economici, rispetto per l’ambiente e sviluppo sostenibile per il territorio: Roncadin infatti dà lavoro a 780 persone (erano poco più di 400 solo cinque anni fa), fattura oltre 148 milioni di euro (+6% nel 2021) e produce 100 milioni di pizze all’anno. ITQF ha condotto, in collaborazione con l’Istituto per Management e Ricerca Economica IMWF di Amburgo, uno studio indipendente basato sul metodo del «social listening», cioè una ricerca online con cui un’intelligenza artificiale ha analizzato milioni di citazioni a tema e stabilito aziende più sostenibili d’Italia nei rispettivi settori. I criteri: emissioni di CO2, gestione dei rifiuti, attuazione di politiche di inclusione e tanti altri, per arrivare infine ad assegnare le Green Star. «Per Roncadin l’impegno per la sostenibilità comincia fin dalla nascita: siamo ai piedi delle Prealpi Carniche, in una zona di grande valore paesaggistico ma che in parte è ancora soggetta a spopolamento, e dove noi da sempre lavoriamo fianco a fianco con le comunità locali per portare uno sviluppo sostenibile» spiega l’amministratore delegato. Un percorso proseguito negli anni con una serie di scelte in anticipo sui tempi: un impianto fotovoltaico che copre parte del fabbisogno, che è interamente soddisfatto con energia proveniente da fonti rinnovabili (tanto che l’azienda ha vinto nel 2014 il premio “Coop for Kyoto” nella categoria “100% sustainable energy”); un parco auto aziendale che si sta convertendo totalmente all’elettrico; sistemi di recupero delle acque di scarico e di efficientamento energetico sui tunnel di surgelazione (per un abbattimento delle emissioni pari a -600 tonnellate di CO2 all’anno); un lavoro incessante per rendere le filiere di approvvigionamento sempre più sostenibile, etiche, bio e “corte”, con valorizzazione delle materie prime e dei produttori locali. Grande attenzione anche agli imballaggi: l’80% del packaging di Roncadin proviene da materiali riciclati e, per alcune linee di prodotto, le confezioni sono realizzate al 100% con carta riciclata e riciclabile, con film interno protettivo 100% compostabile. E la ricerca di miglioramenti non si ferma qui: l’ultima iniziativa in ordine di tempo è l’adesione di Roncadin alla campagna “Etichetta Consapevole” di Too Good To Go che sensibilizza i consumatori contro lo spreco alimentare. È solo un ulteriore tassello di una strategia che viene continuamente affinata, spiega Dario Roncadin, «Per offrire ai nostri clienti una pizza buona anche per l’ambiente, per le persone e per il territorio».