Sanità del Fvg allo sbando e Fedriga regala 5 milioni di euro ad AstraZeneca in aggiunta ai 28,5 milioni già previsti in favore di Novartis

Dunque vediamo. C’è allarme sulla sanità, mancano i medici, mancano operatori sanitari in generale, c’è una fuga dal settore pubblico al privato e la Regione Fvg cosa fa? “Investe milioni di euro in favore della “ricerca” delle case farmaceutiche dai bilanci miliardari. Con una nota il presiedente della regionale Massimiliano Fedriga ci mette infatti a conoscenza senza alcun inbarazzo della firma di un accordo con la multinazionale farmaceutica  AstraZeneca per favorire il settore Scienze vita, mentre i cittadini del Fvg sono alle pree con la scienza della morte.
Si legge infatti che la Regione aggiunge 5 milioni di euro a quanto già stanziato in bilancio per il triennio 2023/2025. Parliamo di una cifra di 28,5 milioni di euro (18,5 programmati nel 2024 e 10 milioni nel 2025), che serviranno, scrivono senza vergogna alcuna, per individuare idee innovative da realizzare in maniera congiunta con i propositori, attrarre innovazione e impresa favorendo collaborazioni strutturate con soggetti del territorio, accompagnare idee innovative dalla ricerca al mercato e infine supportare le imprese nell’individuare e testare soluzioni tecnologiche avanzate, anche attraverso la realizzazione di infrastrutture di sperimentazione con un ulteriore investimento appunto di 5 milioni di euro. In questo contesto la presenza di AstraZeneca spiega Fedriga ci favorisce nella promozione del territorio volta all’attrazione d’imprese e supporta la crescita del sistema della ricerca che nella nostra regione ha radici salde”.

“Quest’accordo, spiega meglio il presidente, rientra nel percorso iniziato due anni fa che punta al forte potenziamento del comparto delle Scienze della vita e della ricerca scientifica in Friuli Venezia Giulia. L’interesse di Novartis prima e ora di AstraZeneca per il Friuli Venezia Giulia testimoniano quanto la nostra regione possa essere attrattiva”. Ovvio diciamo noi, non solo regaliamo i dati sanitari dei concittadini, ma per farlo paghiamo pure. “La ‘Life science’ rappresenta un fondamentale pilastro non solo di salute pubblica ma anche di competitività economica e sicurezza nazionale, spiega Fedriga.  Nei prossimi anni, i territori dovranno competere per attrarre significativi investimenti in tale settore. In questo ambito si inserisce il protocollo d’intesa che firmiamo oggi, grazie al quale avvieremo una collaborazione finalizzata allo sviluppo di un ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione nei settori delle scienze della vita”. Il protocollo è stato firmato senza che nessuno dalle opposizioni, che speriamo fossero all’oscuro di questo secondo ignobile capitolo di fondi all’industria farmaceutica, abbia detto nulla. Si sancisce così, a caro prezzo, la collaborazione tra la Regione e il colosso biofarmaceutico AstraZeneca, rappresentato dal suo country president e amministratore delegato Claudio Longo, alla presenza degli assessori regionali alla Salute, Riccardo Riccardi e al Lavoro e ricerca Alessia Rosolen.
Da un lato, la presenza di questo tipo di realtà assicura la crescita del know-how necessario ad anticipare i bisogni della popolazione e programmare gli investimenti in ambito sociosanitario – ha proseguito il governatore Fedriga -. Dall’altro si creano grandi opportunità per le piccole imprese e le startup che possono collaborare con aziende di dimensione globali, favorendo la crescita dell’intero settore della ricerca, in particolare per quanto attiene alle scienze della vita. Un ambito che sta dando frutti importanti, come dimostra la recente ricerca di Ernst&Young, dalla quale emerge come il Friuli Venezia Giulia sia in controtendenza rispetto al trend nazionale per gli investimenti sulle start up, posizionandosi al primo posto a livello nazionale come crescita percentuale (+118%) e superando in termini di valore assoluto altre regioni molto più popolose. Oggi siamo fortemente attrattive e dobbiamo continuare a costruire questo percorso”.
Il protocollo spiegano pone le basi per l’avvio di una collaborazione finalizzata allo sviluppo di un ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione nei settori delle scienze della vita, il tutto, aggiungiamo noi mentre i malati del Fvg sono sempre più in difficoltà . Tale partnership , spiegano ancora, incentiverà in particolare le attività innovative mediante lo scambio di conoscenze, la creazione di reti di collaborazione e la condivisione di competenze tra l’azienda e gli enti del Servizio sanitario regionale del Friuli Venezia Giulia che anziché curare i cittadini farà dei meravigliosi convegni e studi, verrebbe da pensare. Intendiamoci il problema non è frenare la ricerca ma incentivare le cure che il servizio pubblico dovrebbe dare.
Ma come evidenziato dal presidente di AstraZeneca Longo, l’accordo “segna l’inizio di un percorso che consentirà di realizzare studi clinici, favorendo processi di trasferimento tecnologico, di individuare iniziative per la prevenzione e il supporto della fragilità ed esplorare iniziative di salute digitale e applicazione dell’intelligenza artificiale nella genomica e nella medicina di precisione. L’impegno della compagnia biofarmaceutica è quindi quello di rafforzare la collaborazione con tutti gli interlocutori del Sistema sanitario regionale per costruire insieme valore aggiunto per la sanità territoriale e rafforzare la capacità di rispondere alle richieste di salute della popolazione dallo sviluppo di nuovi approcci terapeutici a soluzioni di digital health che migliorino l’interazione tra i pazienti e il sistema sanitario. Il tutto però verrà fatto evidentemente senza medici e infermieri sul territorio”.
Intervenendo alla firma dell’accordo l’assessore Riccardi ha rilevato “l’importanza del protocollo, dato che consideriamo la collaborazione pubblico-privato un’opportunità grazie alla quale mettere insieme diverse potenzialità. Guardiamo pertanto con grande attenzione ai nuovi bisogni della nostra società; questo lavoro ci consentirà di sviluppare soluzioni innovative con nuove applicazioni digitali a beneficio di una maggiore prevenzione e, in particolare nel supporto alla fragilità proprio considerando l’evoluzione della domanda di salute alla quale si affiancano nuove esigenze di tipo sociale. Attraverso questa collaborazione puntiamo a sviluppare un modello di accessibilità al sistema della salute che consenta una presa in carico delle persone non solo dal punto di vista clinico ma anche quotidiano attraverso sistemi innovativi e digitali”. Ed ecco spegato l’arcano, cari cittadini del Fvg presto a curarvi ci penserà l’intelligenza artificiale, non potrete neppure prendervela con il povero saniatario di prossimità semplicemnte perchè non ci sarà proprio, al massimo potrete “staccare la spina”.