Sanità Fvg: Shaurli, Riccardi basta nascondere inefficienza dietro burocrazia. “Obbligo vaccinale per sanitari c’è da sette mesi”

“Basta nascondere l’inefficienza dietro alla burocrazia. La realtà è che il numero dei no vax tra i sanitari poteva e doveva essere ridotto a una minima parte di irriducibili, se la Direzione centrale della Salute e l’assessore Riccardi avessero assistito e vigilato sui dipartimenti di prevenzione, fornendo risorse per dar seguito al compito di diffidare i non vaccinati e eventualmente sospenderli. Già dallo scorso 1 aprile il Governo aveva previsto l’obbligo vaccinale per i professionisti sanitari, dando agli Ordini il compito di comunicare entro 5 giorni i nominativi di tutti gli iscritti e assegnando ai dipartimenti di prevenzione i provvedimenti conseguenti. Dopo sette mesi scoppia il ‘caso’ e si scopre che il numero delle procedure di sospensione è stato irrisorio”. Lo rileva il segretario regionale Pd Fvg Cristiano Shaurli, in merito al fenomeno del personale sanitario non vaccinato ma tuttora al lavoro in Fvg. “Bisognava attivare realmente il percorso delineato dal decreto legge 44/2021 fin dallo scorso mese di maggio – osserva il segretario dem – e oggi il numero dei non vaccinati sarebbe sicuramente ridotto, sia per il forte sollecito si professionisti a vaccinarsi, sia per la deterrenza della sospensione. Invece, come al solito, si è deciso di non vedere, non sentire e non fare e ora, come sempre in questi mesi da parte dell’assessore Riccardi, si scarica il barile e la colpa cade sulla ‘burocrazia’”. “Il Governo è intervenuto con il decreto legge 172 dello scorso novembre che – ricorda Shaurli – affida il compito di sorveglianza, diffida e sospensione agli Ordini professionali. Speriamo che Riccardi non se la prenda anche con loro per le inefficienze della macchina sanitaria che lui gestisce”.
Abbiamo già assistito – aggiunge l’esponente del Pd – al brutto esempio di figure apicali della nostra sanità, la percentuale di terze dosi effettuate ci colloca sempre più in coda e i numeri del contagio si fanno ogni giorno più drammatici, assunzioni nella sanità pubblica non se ne vedono. Basta parole e scaricabarile, è ora – conclude – di assumersi la responsabilità piena degli errori”.