Santà: tempi di attesa, un’attesa infinita e l’assessore se la prende comoda, anzi, comodissima
La LR n. 7 del 2009 sulle liste di attesa è stata fortemente voluta da Forza Italia quale strumento di pianificazione, regolazione e monitoraggio dei tempi di esecuzione delle prestazioni sanitarie. Tra le diverse disposizioni, la legge regionale prevede che l’Assessore alla salute presenti una dettagliata relazione sull’andamento dei tempi di attesa entro il mese di febbraio di ogni anno, nonché monitoraggi trimestrali a cura dell’ARCS – Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute.
Il rispetto dei tempi previsti per le prestazioni, a seconda del codice di urgenza, è importante per la salute dei cittadini perché le tempistiche rispondono a criteri clinici e non sono un mero orpello statistico. “Dal mio arrivo in Consiglio regionale, afferma il Consigliere Regionale FVG del Gruppo Misto Walter Zalukar, mi sono da subito preoccupato di questa tematica di politica sanitaria proprio perché ha un forte impatto sulla salute dei cittadini ed è paradigmatica del funzionamento di un sistema sanitario, una sorta di cartina di tornasole. Ho ravvisato la mancanza delle relazioni sui tempi di attesa relative agli anni 2018, 2019 e 2020 così come l’assenza dei monitoraggi. Ho quindi presentato ripetutamente delle interrogazioni alla Giunta e sono ormai arrivato alla quarta interrogazione senza ricevere risposta soddisfacenti. E per soddisfacenti, intendo le relazioni, non chiacchiere o scuse. Alle prime tre interrogazioni l’Assessore aveva promesso che relazioni mancanti e monitoraggi sarebbero state presentati, ma non ha onorato la promessa. Nella sua non-risposta odierna l’Assessore ha rinviato ad una risposta scritta, rifiutandosi quindi di rispondere in aula, davanti al Consiglio. Eppure le interrogazioni a risposta immediata servono a dare, appunto, una risposta immediata su problemi incombenti.
L’Assessore forse non si rende ben conto che la risposta su una tematica di simile portata per la salute dei cittadini e la gestione della sanità regionale, conclude Zalukar, non la deve tanto a me o ai Consiglieri regionali, ma ai cittadini”.