Scuola: Gruppo Pd, molte risorse ma con questioni ancora da risolvere
«La quantità di risorse che queste linee guida triennali prevedono è decisamente significativa e in generale apprezzabile. Tuttavia esistono diverse questioni aperte e ancora da risolvere a partire dal coinvolgimento delle consulte giovanili, i sistemi di destinazione delle risorse e quindi una progettazione sistemica». Lo affermano i consiglieri regionali Laura Fasiolo, Massimiliano Pozzo e Francesco Russo (Pd) a margine della seduta della VI commissione riunita per esprimere il parere sulla delibera di Giunta (234/2024) “Linee guida triennali per diritto allo studio 2024-2026” sulla quale il gruppo dem si è astenuto.
Secondo Pozzo, «la mole di risorse a disposizione rischia di farci mancare obiettivi importanti che possono apparire come secondari, ma che secondari non sono, rischiando quindi di farci scivolare su bucce di banana. Serve innanzitutto garantire un effettivo ascolto alle consulte provinciali dei giovani che purtroppo è mancato. Nel merito degli interventi, poi, va dato peso alla questione della progressività: lo abbiamo sottolineato in riferimento alla dote famiglia e lo facciamo anche ora perché riteniamo che sia un tema da affrontare per garantire una maggiore equità. Infine, va data maggiore attenzione nel cercare di dare un peso e una visione sistemica agli interventi».
Inoltre Fasiolo, condividendo la «positività di alcuni aspetti delle linee guida, va sottolineato come esistano criticità su diversi finanziamenti sganciati dall’isee». Fasiolo ha quindi chiesto un «incremento del finanziamento per i libri di testo, per consentire alle scuole l’acquisto delle versioni cartacee, più costose rispetto a quelle digitali, ma utili soprattutto al fine dello sviluppo di competenze altrimenti bloccate. E poi, viste le problematiche sociali e di abbandono scolastico, il rifiuto di andare a scuola, le difficoltà che in maniera sempre più diffusa stanno emergendo è importate garantire un potenziamento dei centri diurni dove i ragazzi si raccolgono e dove c’è la presenza dello psicologo. Dare più soldi per il bonus psicologo significa non farsi carico di un sistema scolastico complesso ma delegare a un esperto esterno ogni singolo caso».
Anche Russo, dal canto suo, ha riconosciuto che «gli interventi ci sono e sono anche rilevanti. Va tuttavia fatto un richiamo legato alla scelta di destinare risorse senza una distinzione dei bisogni, senza tenere conto dell’isee, in un momento in cui le disparità sociali crescono, con fasce di popolazione che hanno dunque più bisogno di aiuto rispetto ad altre». Sui finanziamenti alle scuole paritarie, ha affermato ancora, «rimango convinto delle scelte fatte fin dai tempi del ministro Berlinguer, di un sistema che permette la convivenza di diversità e che garantisce quindi finanziamenti al sistema paritario. Restano tuttavia le considerazioni che si possono fare sulle modalità, quindi non rivolgersi direttamente alle famiglie, ma finanziare le istituzioni favorendo gli interventi per i meno abbienti. Infine, il sistema della partecipazione va migliorato da parte di questa Giunta: in un momento in cui il disagio giovanile diventa esplosivo, la politica fa sempre più difficoltà a dialogare con le nuove generazioni, dobbiamo fare di più per dargli ascolto e possibilità di esprimersi».