Serracchiani, Fvg cede dati sanitari a Novartis? Interrogazione nel merito al ministro della salute

Non possiamo che essere soddisfatti che la nostra inchiesta sulla cessione dei dati sanitari dei cittadini del Fvg approdi nelle aule parlamentari. Il protocollo firmato alla quasi chetichella  da Massimiliano Fedriga con la multinazionale del farmaco elvetica Novartis non può rimanere fuori dai riflettori. Bene quindi che la  presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani abbia deciso di interrogare sulla vicenda il ministro Schillaci. “Con l’accordo sottoscritto con la Novartis, scrive Serracchiani, la Regione Fvg cede di fatto la potestà dei dati sanitari dei cittadini a una società privata pagando una cifra non indifferente a fronte di risultati tutti da appurare. Con un’interrogazione al ministro Schillaci ho chiesto se ritenga congruo il trattamento riservato a questa multinazionale rispetto ad altre imprese del territorio, in termini di rispetto delle leggi sulla privacy e sul trattamento dei dati in termini di accesso, e riguardo ai finanziamenti, in quanto qualsiasi altra impresa deve partecipare a bandi lunghi e complessi per sperare di accedere a fondi Fesr”. Così la presidente del gruppo Pd alla Camera Debora Serracchiani rende nota l’interrogazione al ministro della Salute Orazio Schillaci, in merito a un accordo tra la Regione Friuli Venezia Giulia e Novartis Biome, nell’ambito della medicina “predittiva” per due progetti finanziati per 45 milioni in tre anni, a cui si sommano le risorse del PNRR. “Per quanto riguarda lo sviluppo della medicina predittiva – riferisce la parlamentare – vi è anche l’accordo triennale dell’ottobre 2022 tra Novartis Italia ed Engineering, per sperimentare modelli data-driven nell’ambito della medicina predittiva e di prossimità. I modelli di business data driven o DDBM, Data Driven Business Model – spiega Serracchiani – si basano sulla creazione, raccolta analisi e aggregazione di dati che riguardano i cittadini che vengono ceduti ai privati proprio nell’ambito della medicina predittiva e di prossimità”. “Per quanto riguarda i progetti in ambito di medicina predittiva – aggiunge Serracchiani – occorre precisare che sono necessari i dati, seppur in forma aggregata, presenti all’interno delle cartelle cliniche dei singoli assistiti che sono nella responsabilità delle Aziende sanitarie regionali. Normalmente qualsiasi azienda paga profumatamente i dati – puntualizza la parlamentare dem – per costruire i propri data driven mentre in questo caso la Regione Fvg non solo fornisce i dati sanitari dei cittadini gratis, ma addirittura è lei che paga affinché qualcuno li sfrutti”.