Si avvia la campagna nazionale per il referendum contro l’autonomia differenziata. Il centrosinistra si ricompatta
La raccolta firme per il referendum contro l’autonomia differenziata prende il via in tutta Italia. Si tratta di un’iniziativa che vedrà scendere in campo con i banchetti tutte le forze di centrosinistra con i rispettivi leader o presunti tali, che una volta tanto hanno deciso di metterci la faccia. Così dalla segretaria Pd Elly Schlein, al presidente M5S Giuseppe Conte, dai leader Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni a quello di +Europa Riccardo Magi la discesa in campo sembra decisa.Per ora per Italia Viva a mettere la faccia c’è Maria Elena Boschi. Tutti irriducibilmente contrari alla legge ‘spacca-Italia’, stride l’assenza di Carlo Calenda di Azione che pur dicendosi contrario alla legge Calderoli si è sfilato subito adducendo presunti errori strategici nella campagna referendaria.
Dal canto suo la segretaria del Pd, Elly Schlein, che definisce l’autonomia “un cinico baratto” perché la “sedicente patriota” Meloni vuol far passare in cambio “una pericolosa riforma costituzionale come il premierato”. E’ necessario firmare contro una riforma sbagliata, spiega Schlein, l’autonomia differenziata fatta dal governo Meloni, spacca in due il Paese, “aumenta le diseguaglianze che il Sud e le aree interne hanno già pagato troppo. E’ una riforma insensata anche per il Nord, perché rischia di frammentare venti politiche energetiche diverse”. “Autonomia differenziata – dice la segretaria dem – dietro questo nome tecnico vuol dire una cosa chiara. Vuol dire limitare l’accesso alla salute, alla Sanità pubblica, al trasporto pubblico locale, alla scuola pubblica, ai cittadini, alle cittadine, a seconda di dove nascono”. Ma nella nostra Costituzione, conclude, “c’è un principio fondamentale che è quello della unità nazionale, che noi vogliamo difendere”. Una volta tanto sembra che il collante “salvaguardia della Costituzione” funzioni e così le parole di Guseppe Conte fanno eco a quelle del Pd: “L’Italia non si spacca, dobbiamo fermare questa riforma che opera una secessione voluta dal governo Meloni” . “Non possiamo consentire che soffrano ancora di più Sanità, Istruzione, Trasporti, Infrastrutture. Noi dobbiamo difendere l’unità e il Tricolore”. Per Riccardo Magi, che dall’assemblea di +Europa lancia la campagna spiega che oltre a tutto questa Autonomia by Lega sarà anche “una bomba per i conti pubblici”. Inutile dire che la raccolta di firme fra luglio e settembre non è una passeggiata anche se, Riccardo Magi ha spiegato che una svolta operativa potrà darla l’avvio della piattaforma per la raccolta digitale delle firme. Spiega Magi “tra poche ore, così mi dicono da Palazzo Chigi a meno di una smentita, andrà in Gazzetta il Dpcm già firmato che ufficialmente dà avvio alla piattaforma gratuita per la raccolta digitale delle firme sui referendum”. Se le posizioni sono chiare è evidente che in campo avverso le cose si muovono ed anche se vi sono delle crepe nella maggioranza lo spirito di coalizione dovrebbe prevalere perché a destra ogni contraddizione ideologica viene appianata sull’altare del mantenimento del potere.