Sinistra Italiana porta in Parlamento il caso della Flex di Trieste

La crisi della FLEX di Trieste è stata portata all’attenzione del parlamento con una interrogazione parlamentare dell’On. Nicola Fratoianni di Sinistra Italiana.

L’interrogazione a risposta scritta al Governo è stata depositata alla Camera dei Deputati Mercoledì 26 Maggio. A preoccupare è il destino dei lavoratori della FLEX di Trieste: si tratta di uno stabilimento all’avanguardia negli ultimi anni di apparati per telecomunicazioni in fibra ottica, tecnologia indispensabile per la creazione della cosiddetta autostrada digitale, ritenuta essenziale per lo sviluppo del nostro paese.

L’improvvisa emergenza sanitaria mondiale, la crisi di approvvigionamento di materiali, il ricorso alla cassa Cigo-covid e, non ultima, la pressione del pressoché unico cliente Nokia per un abbassamento dei costi sembrano aver convinto definitivamente la proprietà della Flex a procedere con la delocalizzazione della produzione nello stabilimento di Timisoara in Romania. Una situazione paradossale visto che il PNRR e i finanziamenti europei “Next Generation” destinati all’Italia potrebbero rappresentare una occasione importantissima di rilancio dello stabilimento di Trieste che ha tutte le potenzialità di partecipare strategicamente alla realizzazione del progetto di implementazione delle reti di telecomunicazione ad altissima capacità con una produzione Made in Italy.

Secondo l’On. Fratoianni “sarebbe incomprensibile e ingiustificabile subire una perdita occupazionale in un settore così strettamente legato ai programmi del governo per lo sviluppo del nostro paese e in un momento in cui ingenti fondi dovrebbero essere indirizzati proprio nella digitalizzazione”.

A rischiare il posto di lavoro sono circa 100 lavoratori, per la gran parte in contratto di somministrazione nonostante siano integrati nel lavoro dell’azienda da molti anni. “Una situazione di precarietà inconcepibile che lascia molte vite sospese” dichiara il segretario regionale di SI Sebastiano Badin.

Nell’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico si chiede “quali iniziative di competenza intenda assumere il Ministro interrogato, a partire dalla convocazione di un tavolo nazionale che coinvolga l’azienda Flex, gli enti locali e le organizzazioni sindacali, affinché la proprietà Flex interrompa il processo di delocalizzazione in atto verso la Romania e torni ad investire in un piano di rilancio per lo stabilimento di Trieste che sia in grado di saturare l’intera forza lavoro attualmente in essere evitando così che siano i lavoratori e le lavoratrici triestini a pagare a caro prezzo il dumping fiscale e salariale determinato da politiche di delocalizzazione verso Paesi dove il costo del lavoro è minore così come inferiori sono i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici”.

Sinistra Italiana continua ad affiancare i lavoratori FLEX nella loro battaglia a difesa dei posti di lavoro.