Sonora bocciatura dalla “pagella” dei medici rianimatori alla politica sanitaria del Fvg

E’ tempo di analisi e valutazioni sui cinque anni di operato regionale sulla salute pubblica e AAROI EMAC Fvg (Associazione fra gli Anestesisti Ospedalieri Italiani Emergenza area critica) che scrivono, per quanto riguarda il proprio ambito di competenza, una nota dando i voti a chi ha gestito la sanità in Fvg in questo lungo periodo di 5 anni. Ovviamente si parla di Massimiano Fedriga e del suo assessore con delega alla salute Riccardo Riccardi.  I medici anestesisti fra il serio (i giudizi)  e il faceto (la forma scolastica scelta) bocciano sonoramente la Regione Fvg.  Scelgono la “pagella”, le “materie” e i voti di valutazione, i medici rianimatori che, ricordiamolo sempre,   soprattutto nei drammatici momenti del Covid sono stati al centro di un immane lavoro e che forse  più di altri hanno visto gravare sulle loro spalle il peso di inefficienze vecchie e nuove. “Non è un report GIMBE, scrivono polemicamente, ma a differenza di GIMBE, questa analisi proviene direttamente dagli operatori della prima linea di intervento ed è assolutamente gratuita”, il riferimento è allo “studio” commissionato dalla Regione Fvg e profumatamente pagato (100lila euro)  per dimostrare l’indimostrabile attraverso una “sapiente” scelta dei dati estrapolati a la carte. Dimostrare quanto è stato bravo l’assessore con delega alla salute Riccardi, con il risultato, visto che alle favole credono solo i bambini, che quel documento è diventato un boomerang. Non ci sono “studi” e dati che tengono dinnanzi all’evidenza che ogni cittadino e malato di questa regione ha potuto verificare sulla propria pelle.

Ma veniamo alle materie e relativi voti:

 Abilità nell’attribuire la colpa di ritardi, inefficienze, insufficienze e carenze del nostro Sistema Sanitario Regionale a gestioni precedenti e ad eventi naturali, climatici e geopolitici (tempesta Vaja, incendi, alluvioni, terremoti e guerre): voto 8.
 Mobilizzazione di risorse economiche a favore generico del SSR: voto 8 (avremo tanti muri, ospedali nuovi, case della salute, robot in ogni dove, ma sempre meno medici).
 Mobilizzazione di risorse economiche a favore specifico del personale del SSR: voto 4 (retribuzioni e voci accessorie tra le più basse d’Italia, incentivi minimi, premialità assenti, incarichi non attribuiti e straordinari non pagati).
 Misure e disposizioni legislative specifiche finalizzate al reperimento di medici ed infermieri dell’ambito emergenza-urgenza: voto 10 per la Legge Regionale n.8 del 9 giugno 2022 (ma voto 5 per la non avvenuta applicazione degli aspetti retributivi ed organizzativi).
 Ruolo della Direzione Centrale Salute sul sistema salute: N.V. non valutabile. Ruolo ombra nella pandemia CoViD-19 per il resto chiedere a Rai 3, trasmissione “Chi l’ha visto?”
 Capacità di scelta e selezione dei migliori manager per gestire le aziende sanitarie: voto 4 (elevato tasso di rinuncia, fuga, censura e spostamento coatto da un’azienda ad un’altra).
 Ruolo di ARCS, “azienda zero” del Fvg: voto 0 (voto zero per un’Azienda Zero che in altre Regioni ha gestito tutto). Un’Azienda Regionale di Coordinamento che non ha coordinato nulla, nemmeno l’unica struttura sanitaria interna che aveva, vale a dire la SORES. Voto 2 per la sospensione di un concorso pubblico e per la nomina di un Direttore di Struttura Complessa con “lo spadone medievale” (con tutto il rispetto per la tradizionale messa di Cividale). Voto 1 per aver bocciato e scartato centinaia di infermieri all’ultimo concorsone e per “regalare” anche questi al privato.
 Progressi nell’informatizzazione del SSR: voto 3. Ancora ad oggi gli operatori di un’azienda non possono vedere i dati sanitari di indagini ed esami fatti in un’altra azienda. Ad oggi non esiste una informatizzazione aziendale o regionale delle cartelle cliniche; la telemedicina è una chimera nonostante fosse stata indicata come uno degli obiettivi primari della riforma sanitaria.
 Capacità di ascolto, condivisione, coinvolgimento degli operatori sanitari, dei tecnici e delle organizzazioni di categoria e rispetto della libertà di espressione e di libero dissenso: voto 2. Sono stati cinque anni di “controllo” degli operatori sanitari e di ripercussioni su progressioni lavorative aziendali e nomine di responsabili di struttura per i medici “non allineati”.
 Presenza e “fumo” sui social media: voto 10 per una attentissima e studiatissima campagna di immagine con presenzialismo spinto su ogni premio e pubblicazione dei sanitari, su ogni donazione e segnalazione dei cittadini, su ogni inaugurazione o festa locale.
 Gestione pandemia CoViD 19: – voto 3 per aver taroccato i numeri dei posti letto di Terapia Intensiva trasmettendo al Ministero dati non reali (e voto 10 agli Ispettori del Ministero che hanno evidenziato un tanto) – voto 2 per il parametro “eccesso di mortalità”, secondo dato peggiore nazionale e sette
volte superiore a quello della Liguria che presenta età media e percentuale di popolazione over 60 anni superiore al Fvg. Tale dato tiene in considerazione la mortalità per qualsiasi causa, non solo CoViD 19. – voto 8 per la campagna vaccinale (ma voto 2 per aver sottaciuto e lasciato sfuggire alle
maglie dei controlli regionali un noto direttore no vax)
 Fidelizzazione ed attrazione del personale sanitario SSR: voto 3. Elevatissimo e peggiore tasso di sempre di sfiducia, demotivazione, frustrazione, fuga, trasferimento e licenziamento degli operatori. Peggior regione d’Italia per tasso di non iscrizione e abbandono dalle Scuole di Specialità.
 Utilizzo di grandi somme di denaro pubblico per acquistare prestazioni e professionisti dall’ambito privato invece che investirli sui dipendenti, sulle incentivazioni e sulle premialità che ne evitassero la fuga con totale svendita al Privato di interi rami d’azienda pubblica (Pronto Soccorso, PPI, postazioni di ambulanza): voto 8 per cooperative ed imprenditori bravi ad accaparrarsi un tanto, voto 2 per cittadini ed operatori.
 PEU Piano dell’Emergenza Urgenza: voto 3,5. Una riforma codificata, programmata, promessa e sbandierata per 5 anni fino all’ultimo giorno di mandato, ma mai attuata. Professionisti presi in giro e mai ascoltati. Sistema emergenza urgenza alla totale deriva, senza una strategia, senza progetti seri, senza una direzione unica, senza automediche, senza professionisti, con una centrale operativa che lentamente affonda con i marinai allo stremo e in fuga e con previsioni future nefaste.