Sonoro ceffone dal Tar del Lazio al ministro degli interni Salvini: accolto il ricorso di Open Arms, sospeso il divieto di ingresso in acque italiane
Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di Open Arms e ha disposto la sospensione del divieto di ingresso in acque territoriali italiane per permettere il soccorso delle persone a bordo. Uno schiaffo intollerabile per Matteo Salvini che al quale negli ultimi giorni non sembra andargliene bene una.
I giudici amministrativi hanno disposto co effetto immediato la sospensione del divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane della Open Arms, questo almeno secondo quanto diffuso dalla stessa ong sottolineando che sulla base della decisione dei giudici: “ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino in modo che i diritti delle 147 persone, da 13 giorni sul ponte della nostra nave, vengano garantiti”. Il Tar, spiega ancora la ong spagnola, avrebbe disposto la sospensione del divieto non solo per la violazione delle normative internazionali ma anche evidenziando una “situazione di eccezionale gravità ed urgenza” dovuta alla permanenza da diversi giorni in mare dei 147 naufraghi a bordo. Siamo lieti di constatare come, ancora una volta, dopo il Tribunale per i Minori, anche il Tar abbia ritenuto di dover intervenire per tutelare la vita e la dignità delle persone – sottolinea Open Arms – e abbia riconosciuto le ragioni della nostra azione in mare, ribadendo la non violabilità delle Convenzioni internazionali e del diritto del mare”.
Insomma un ceffone sonoro al ministro degli interni che alla richiesta avanzata dal premer Giuseppe Conte di far sbarcare per ragioni umanitarie le persone ha risposto con un No, anzi con un Niet tanto per restare in tema di rapporti internazionali tanto cari al leader della Lega.
La nave della Ong spagnola è da 13 giorni ferma al largo di Lampedusa con 147 naufraghi a bordo, ora la nave dirigerà quasi certamente verso “il porto sicuro piu’ vicino”, ossia con grande probabilità proprio Lampedusa, anche perchè il mare grosso sta rendendo la situazione a bordo del natante difficilissima. “A seguito del ricorso presentato dai nostri legali presso il Tar del Lazio in data 13 agosto 2019 – scrive Open Arms – nel quale facevamo presente la violazione delle norme di Diritto Internazionale del mare in materia di soccorso presenti all’interno del Decreto Sicurezza Bis, il Tribunale italiano ha risposto riconoscendo la suddetta violazione nonchè la situazione di eccezionale gravità ed urgenza dovuta alla permanenza protratta in mare dei naufraghi a bordo della nostra nave”.
“Ci dirigeremo verso Lampedusa, secondo il Tar possiamo entrare in acque italiane, ora vediamo in che modo. Verrà assicurato il soccorso alle persone da 13 giorni a bordo della nave” aggiungono, interpellate dall’Agi, fonti di Open Arms. A quanto riferito tutti i passeggeri a bordo della nave avrebbero bisogno di soccorso e quindi di essere sbarcati. La situazione non è ancoara conclusa dao che alla richiesta del presidente del Consiglio Giuseppe Conte di far sbarcare per ragioni umanitarie Salvini ha risposto negativamente: “Mi ha scritto per lo sbarco di alcuni centinaia di migranti a bordo di una nave di una ong che però è straniera e in acque straniere.. gli risponderò garbatamente. Non si capisce perche’ debbano sbarcare in Italia”. Lo ha detto il vicepremier, ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini oggi pomeriggio a Genova per l’anniversario dela tragedia del ponte Morandi.