Sparisce dal Documento economico finanziario regionale (Defr) l’acciaieria a San Giorgio di Nogaro. L’assessore fa “l’indiano”
Come mai nel Documento economico finanziario regionale (Defr) per l’anno 2024 non si fa più cenno all’acciaieria in territorio di San Giorgio di Nogaro? A chiederlo è la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Rosaria Capozzi, in una nota: “La questione che abbiamo sollevato, spiega Capozzi, farà molto discutere nei prossimi giorni. Non ci è stato spiegato perché manchi il riferimento all’acciaieria nell’Aussa Corno nel Documento economico finanziario regionale (Defr) per l’anno 2024, dopo che era stato inserito in quello del 2023 e confermato nella nota di aggiornamento dello scorso dicembre. Adesso l’assessore regionale alle Attività produttive ha deciso di non menzionare, per una scelta politica, l’insediamento siderurgico”. “Nel documento presentato al Consiglio regionale un anno fa e nel suo aggiornamento – prosegue la Capozzi – la Giunta riteneva che l’investimento prospettato da Metinvest e Danieli rivestisse carattere strategico per il tessuto economico-produttivo regionale riconoscendo il rilevante interesse alla promozione dell’accordo di programma necessario all’insediamento. Oggi l’assessore Sergio Emidio Bini, in totale imbarazzo visto che gli enti con cui doveva esser stipulato tale accordo hanno deliberato tutti di voler salvaguardare la Laguna di Marano, forse per questo ha tolto il riferimento del progetto dal Defr”. “Abbiamo provato a chiedere spiegazioni ai tecnici che hanno redatto il documento posto all’attenzione della II Commissione consiliare, ma ci è stato risposto che la scelta è tutta politica. Però neanche politicamente c’è stata una risposta, restando confermati i 20 milioni di euro per le infrastrutture propedeutiche al suo insediamento. Confidiamo – conclude la pentastellata – che in Aula l’assessore Bini sostenga che solo i paracarri non cambiano idea, come detto anche oggi, confermando che l’investimento siderurgico non è più d’interesse per questa Giunta e votando la nostra proposta emendativa di togliere ogni riferimento all’acciaieria da realizzare nella punta Sud dell’Aussa Corno, liberando finalmente milioni di euro da poter destinare allo sviluppo delle nostre aziende”.