Sulla mozione Italia – Israele in consiglio comunale a Udine

Scrivono i consiglieri comunali di Udine Andrea Di Lenardo (Capogruppo Alleanza Verdi Sinistra – Possibile) e Giancarlo Ballotta (Consigliere comunale Partito Democratico):

Al consiglio comunale di Udine di lunedì 30 settembre 2024 ci siamo astenuti sul rinvio della mozione di Fratelli d’Italia (in cui si chiedeva di dare il patrocinio alla partita Italia – Israele del 14 ottobre) perché ci sembrava corretto discuterla e perché avremmo voluto poter esprimere anche noi la nostra posizione.
Nella mozione si affermava che la politica deve stare fuori dallo sport. Un’idea non proprio originale. La prima volta fu usata dal Sudafrica dell’apartheid quarant’anni fa. All’epoca l’Occidente (Regno Unito e USA in testa) stava dalla parte dell’apartheid, come oggi sta dalla parte di Israele. Poi quest’idea originale fu usata da Pechino alle Olimpiadi del 2022 in Cina per evitare che si parlasse della minoranza degli uiguri, che costringeva ai lavori forzati in campi di concentramento per la colpa di essere musulmani. Infine è stata usata da Mosca alle Olimpiadi francesi del 2024 perché non si parlasse degli 11mila civili ucraini uccisi negli ultimi due anni.
Poi è stato detto che gli sportivi della nazionale israeliana come di qualunque altra squadra sono solo portatori di pace. Non si capisce perché quelli russi esclusi dalla UEFA nel 2022 invece non lo fossero. Ma soprattutto non si capisce come possa essere considerato un portatore di pace Yaniv Katan, della nazionale israeliana, che al calciatore palestinese Ataa Jaber ha detto: “Per te organizzerei un taxi speciale di sola andata domani mattina direttamente a Khan Younis. A proposito, le forze dell’IDF stanno arrivando lì”. O come possa essere considerato un portatore di pace Shon Weissmann, altro calciatore della nazionale israeliana, che si chiede: “Qual è la ragione logica per cui 200 tonnellate di bombe non sono già state lanciate su Gaza? Tutta Gaza sostiene il terrorismo. Tutta Gaza è morta”. O ancora come possa essere considerato un portatore di pace, tra gli altri, Tomer Yosefi, che ha dichiarato: “Questa volta cancelleremo Gaza definitivamente”.
I patrocini, da regolamento del Comune di Udine, si danno a eventi non a scopo di lucro o a eventi a scopo di lucro che portino lustro alla città.
Porta lustro alla città ospitare la nazionale di un Paese che, nelle ore in cui sedevamo in consiglio, iniziava l’invasione via terra del Libano? Porta lustro alla città ospitare la nazionale di un Paese che il giorno precedente, domenica 29 settembre, bombardava quattro Stati: Palestina, Yemen, Libano e Siria? Porta lustro alla città ospitare la nazionale di Paese che ha raso al suolo ospedali, case, negozi, scuole, moschee, chiese, tutte le università di Gaza e persino i campi sportivi sia di Gaza che della Cisgiordania? Che continua ad approvare nuove occupazioni coloniali in Cisgiordania? Che, secondo le stime scientifiche di The Lancet, ancora a giugno aveva ucciso circa 190mila persone, di cui più di 40mila cadaveri identificati? Che usa armi bandite dalla Convenzione di Ginevra? Che rivendica lo stupro dei prigionieri politici, che detiene bambini e adulti per anni senza diritto a un avvocato e senza processo, né capo d’accusa? Che ha il premier sotto processo per crimini contro l’umanità? Che lustro può portare alla città ospitare una nazionale schierata dalla parte del genocidio? Condanniamo i doppi standard morali dell’Occidente, interessato solo ai propri interessi militari ed economici (come l’estrazione di gas in acque palestinesi regalato all’Italia). Saremo convintamente in piazza il 14 ottobre a Udine per manifestare contro la partita Italia – Israele. No al patrocinio.